Non solo souvenir. Nella sua bancarella all’interno del Parco Archeologico di Selinunte esponeva anche coralli e conchiglie senza la necessaria tracciabilità rispetto alla provenienza. Un intervento dei Carabinieri Forestali ha così portato alla denuncia del venditore ambulante ed al sequestro di “nove chili di corallo distinti in 67 pezzi di differenti misure, tutti appartenenti alla specie scleractinia, nonché 2 conchiglie rosa della specie strombus gigas”. Specie tutelate dalla convenzione internazionale di Washington, conosciuta con l’acronimo Cites. “La commercializzazione di simili esemplari – si legge nella nota dei Carabinieri – è tutelata da un regime internazionale volto ad impedire il prelievo e la successiva commercializzazione illegale delle specie di flora e fauna in via di estinzione”. Di conseguenza “la vendita di simili esemplari che, nel caso scoperto a Selinunte, riguarda esemplari iscritti nell’elenco in questione, prevede la necessaria presenza di un certificato d’importazione e di una dichiarazione scritta di cessione”. La nota dei Carabinieri Forestali aggiunge che “tali documenti all’atto di controllo non sono stati esibiti, facendo scattare il sequestro di tutti gli esemplari e la denuncia per l’illecita commercializzazione”.