STRAGE DI VIA D’AMELIO, LO CURTO: “SEGUIAMO IL TESTAMENTO MORALE DI BORSELLINO”

19 Luglio 2021

E’ il giorno del ricordo. Di quel 19 luglio di 29 anni fa quando la mafia – e non solo – decisero di fare di una strada di Palermo uno scenario da guerra. In Via D’Amelio dove persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti della scorta venne infatti attuata una tattica di guerra, una esplosione che non lasciò scampo alle vittime. Un’aggressione allo Stato che seguiva la strage di Capaci, che aveva portato alla morte un altro magistrato antimafia, Giovanni Falcone. Borsellino è stato ricordato in tante città d’Italia. Diverse manifestazioni anche sul territorio trapanese. E diverse anche le dichiarazioni. Per il presidente del gruppo parlamentare dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana Eleonora Lo Curto “a ventinove anni dalla strage di via D’Amelio è sempre vivo il ricordo di Paolo Borsellino: magistrato scrupoloso che ha saputo contrastare la mafia con la forza del diritto e l’intelligenza di uomo che ha amato la sua terra tanto da sacrificare la propria vita per il riscatto morale e sociale della Sicilia”. La parlamentare marsalese fa riferimento alle iniziative di oggi: “Credo che le commemorazioni odierne debbano necessariamente ricondursi al testamento morale di Paolo Borsellino: la lotta alla mafia non va relegata all’opera delle forze dell’ordine e della magistratura, ma deve essere un movimento culturale che coinvolga tutti ed abitui a sentire il fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso, della contiguità, dell’indifferenza e quindi della complicità”.

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