ERICE, LA FUNIVIA DELLA DISCORDIA. TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE PER CAPIRNE UN PO’ DI PIU’

13 Maggio 2021

Il riscontro incrociato di note e dichiarazioni rimanda ad un punto sostanziale. C’è un deciso cambio di rotta nella gestione della “FuniErice”, la società al 50% del Comune ed al 50% dell’ex Provincia che si occupa dell’impianto funiviario. I due soci hanno deciso di modificare lo statuto della società. “Per motivazioni politiche”, dicono dall’opposizione. La più attiva, la consigliera di VIA Simona Mannina. Non è così replicano la sindaca Daniela Toscano ed il commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani Raimondo Cerami. Le modifiche – proposte dall’ex Provincia – sono necessarie per adeguare lo statuto alle nuove norme ed ai cambiamenti dell’istituto del controllo analogo congiunto. Modifiche che, tra le altre cose, ma nella sostanza, azzerano il consiglio d’amministrazione che viene sostituito dall’amministratore unico e circoscrivono i confini d’azione del direttore generale. Se ci sarà, come ci sarà, salvo ricorsi, l’amministratore unico, non potrà più esserci il Cda che, al momento, è composto dal presidente Franco Palermo, confermato dall’assemblea dei soci (Comune ed ex Provincia) appena il 13 luglio dell’anno scorso, ed affiancato dall’avvocato Tiziana Pugliesi e da Giovanni Carpinteri. La prima è stata all’attenzione della cronaca e dalla stampa per la sua candidatura alla Camera dei Deputati, nel collegio uninominale Marsala-Trapani, alle Politiche del 2018 in forza alla coalizione di centrodestra. Carpinteri è invece il figlio dell’ex consigliere ed assessore provinciale Giuseppe Carpinteri, esponente dell’Udc. La loro nomina porta lo stesso sigillo: 13 luglio 2020. Cda che viene nominato in piena bufera giudiziaria per la sindaca Toscano che qualche giorno prima (9 luglio) era stata coinvolta nell’inchiesta “caso parcheggi”, con la notifica di divieto di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice. Vicenda successivamente chiarita dal Tribunale del Riesame e dalla Cassazione in favore della prima cittadina. Sempre nell’assemblea dei soci del 13 luglio venivano nominati i componenti del collegio sindacale: presidente Giuseppe Cognata, Francesco Palermo e Floriana Carlino, componenti. Nomine – Cda e collegio – che portano con sé una evidente e chiara dimensione politica. La politica, dunque, nella gestione della “FuniErice” è stata presente. Ed è presente. Le modifiche allo statuto cambiano radicalmente il governo della società. E di conseguenza mettono in discussione gli equilibri precedenti. Le motivazioni possono dividere, così come dividono, i soci dall’opposizione consiliare che si è battuta contro le loro scelte, ma ci sono e cambieranno il contesto della “FuniErice”. E’ dunque in atto uno scontro politico, che viene portato avanti in punta di diritto. Sindaca e commissario comunicano ufficialmente il contenzioso in atto: “Non si può negare che gli attuali organi amministrativi della società e il direttore generale abbiano dato forma ad alcune resistenze, chiaramente prive di fondamento, che formeranno oggetto di una separata valutazione da parte dei soci”. E’ l’annuncio che la cosa non si chiude qui. e che i soci venderanno cara la pelle a difesa delle modifiche che, sottolineano, sono state approvate alla presenza di un notaio. Di un notaio riluttante a dare il via libera alle modifiche ha parlato apertamente la consigliera Mannina che, in una recente nota, e con una lettera agli organi di stampa, ha voluto consegnare la sua verità, con una serie di domande che avevano già una risposta. E’ vero che il Cda ha richiesto e presentato un parere pro veritate contrario alle modifiche? E’ vero che il collegio sindacale ha espresso parere contrario, facendolo seguire da dimissioni? E’ vero che il Cda è pronto a presentare un ricorso in tribunale? E’ vero che il direttore generale Germano Fauci ha deciso di chiamare in causa il Tar? La sfida è dunque aperta. Nessuno vuole fare un passo indietro e tutti ritengono di essere dalla parte della ragione. Motivo in più che conferma che si tratta di una contesta politica. I due soci sono anche pronti ad un accenno di autocritica per poi lanciare il loro affondo: “E’ stato necessario rivedere la governance della FuniErice, visto che il modello attuale, sempre ideato e autorizzato dai soci nel 2017, si presentava sovradimensionato, ridondante e autoreferenziale, con un ruolo che la legge non gli attribuisce. E’ stato previsto quindi un amministratore unico che risponde direttamente del suo operato all’assemblea dei soci, mentre gli organi amministrativi della società risponderanno del loro operato all’amministratore unico”. Più politica di così!

Notizie Correlate