TRAPANI, LA LEGA SI DIVIDE. GLI AMICI DI MARROCCO SI AUTOSPENDONO. HOPPS: “E’ UN SOLO UN ALIBI”

8 Maggio 2021

Crisi nella Lega. Con nomi e cognomi, quelli dei dirigenti e rappresentanti del partito che hanno deciso di autosospendersi in aperta polemica con l’attuale vertice provinciale e regionale. Si tratta dell’area che fa riferimento all’ex deputato regionale Livio Marrocco. Prima della nomina del nuovo commissario regionale, Nino Minardo (nella foto), erano loro ad avere la gestione della Lega nel territorio. Il documento di protesta, inviato al leader Matteo Salvini, è infatti firmato da Bartolo Giglio (ex commissario provinciale), da Leonardo Torre (commissario del partito di Erice), dall’ex candidato sindaco e consigliere comunale di Mazara del Vallo Giorgio Randazzo, che poco tempo fa era stato designato responsabile provinciale enti locali. Tra i firmatari anche il commissario di Castelvetrano Eduardo Della Chiana, quello di Trapani Marcello Campione, che si è occupato, in precedenza del tesseramento ora passato nelle mani della consigliera comunale di Salemi Adelaide Terranova. L’elenco continua con Donato Sardella (commissario Isole Egadi), con Francesco Incambisa (commissario del partito di Paceco), con i marsalesi Giacomo Dugo, Fanny Montalto, Benedetta Vigna e Giacomo Pipitone. Da sottolineare, in particolare, che Dugo è stato candidato sindaco alle Comunali di Marsala. Candidato sponsorizzato dall’ex Presidente della Provincia Giulia Adamo e sostenuto dalla Lega in contrapposizione al resto del centrodestra che aveva invece scelto di sostenere il candidato sindaco – ed ora sindaco – Massimo Grillo. Nel documento ci sono pure le firme dell’ex consigliere comunale di Trapani Nicola Tardia e di Claudia Carlotta. Durissima la reazione della coordinatrice provinciale Maricò Hopps (nella foto): “Ho letto di un richiamo al buon senso … buon senso che l’azione intrapresa dai firmatari di questo documento, inizialmente interno, non hanno avuto tanto che la missiva è sfociata in polemiche sulla stampa che di certo non fanno bene a nessuno. Il mio partito, la Lega Sicilia, ogni giorno di più mostra di saper essere interlocutore su ogni piano e se per qualcuno, magari per qualche ex potente locale, l’arrivo di nuovi esponenti può essere un limite, per altri la presenza di chi con nuove esperienze si aggiunge alle battaglie che portiamo avanti è soltanto un valore aggiunto”. Ed ancora: “Insieme all’onorevole Nino Minardo abbiamo da subito e più volte mostrato disponibilità al dialogo, con incontri andati deserti non certo da noi, cercando di trovare sintesi nel tentativo di superare insieme le eventuali incomprensioni. Evidentemente senza esito e ottenendo da pochi una lettera che probabilmente più che una contestazione politica vuole essere un alibi o un pretesto per scelte diverse. Ai firmatari di questo documento necessito infine ricordare che far parte di un partito equivale a far parte di una famiglia e così come in famiglia anche in un partito esistono regole; ancor di più nella Lega di Matteo Salvini che porta avanti le proprie battaglie all’insegna del vince la squadra” e lo fa indipendentemente dai ruoli”.

 

 

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