AREA VASTA, ODDO: “E’ UNA SVOLTA CULTURALE E CONSENTIRA’ AI TERRITORI DI ESSERE PROTAGONISTI”

29 Marzo 2021

L’onorevole rilancia. E tiene alta la bandiera dell’Area Vasta. Torna a parlarne con una seconda lettera aperta agli organi d’informazione, introducendo elementi di novità. L’ex vicepresidente dell’Ars Camillo Oddo (nella foto) pone la questione sulla linea delle priorità e non della contrapposizione. “Il contributo che ho voluto dare con la mia prima lettera aperta ai Direttori degli organi di informazione – scrive – non intendeva delegittimare le opinioni altrui. Ho soltanto posto una priorità che non è quella della minimalista fusione o della rinnovata – e per certi aspetti interessante – proposta di rettifica, ma la definizione di un programma di sviluppo per un territorio che stava già male prima della pandemia e che rischia di essere tagliato fuori dalla ripartizione delle ingenti risorse per la ripresa e non solo”. Oddo punta a far convergere il territorio trapanese nel dibattito in atto: “Soltanto un progetto di Area Vasta, che coinvolga tutte le realtà territoriali può dunque rispondere a questa esigenza. Inviterei a seguire e ad approfondire il lavoro che sta svolgendo in queste settimane il Presidente dell’ANCI Sicilia Leoluca Orlando. Inviterei a considerare con attenzione il suo impegno con le altre ANCI del Sud, la sua richiesta di un tavolo tecnico a tre: governo nazionale, regionale ed autonomie locali. Ed anche il suo allarme sulla discrasia tra leggi nazionali e regionali che potrebbero essere un impedimento per l’utilizzo dei fondi. Aggiungo che ho sempre inteso il progetto di Area Vasta non alternativo a ragionevoli rettifiche, ma prioritario”. L’ex parlamentare del Pd insiste sull’ordine delle priorità che diventa anche strategico: “L’Ente intermedio di Area Vasta consente ad un territorio di presentarsi con un progetto unitario e voce omogenea. Il confronto, a volte sempre più scontro, è sì politico, ma è sempre più segnato dalla capacità dei territori di fare sistema con una visione strategica. Per essere chiaro: vale a poco avere un Comune capoluogo di 80.000 abitanti e poi non essere in grado di entrare nei meccanismi istituzionali che definiscono la ripartizione delle risorse, che danno il senso ed il significato dello sviluppo di una Regione, di un Paese. Il sistema di Area Vasta consente di definire una programmazione in settori strategici – servizi essenziali, valorizzazione delle risorse naturali, viabilità, mobilità, infrastrutture ed altro ancora – che i singoli Comuni non sono in grado di sviluppare”. Per l’ex vicepresidente dell’Ars il dibattito sui nuovi confini porta con sé una contraddizione: “Del resto, i mai contestati Distretti, Flag, Unioni e Consorzi vari, non testimoniano la stessa cosa? Non indicano la necessità di fare sintesi, contenere i costi a vantaggio degli amministrati e di costruire una strategia comune per definire il Piano Territoriale di Coordinamento, che concorrerà a sua volta, a definire il Piano Territoriale Regionale?”. Oddo non si limita alla proposta ed aggiunge anche una fase operativa al suo disegno politico: “La legge sui Liberi Consorzi/Area Vasta è la chiave di volta. Gli organi sono commissariati, ma l’Assemblea Provinciale dei Sindaci, organo fondamentale dell’Ente territoriale di Area Vasta, può assumere in pieno la sua funzione di cabina di regia per il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza. Ogni giorno perso nel garantire la piena attuazione delle norma per una vera ed essenziale programmazione dal basso, è una responsabilità in più a carico della fallimentare esperienza del Governo Musumeci”. Ed ancora: “In tale direzione sarebbe un bene che il Governo della Regione dismettesse i panni dell’inconcludenza e del propagandismo becero seriamente privo di senso delle Istituzioni. Il sistema dell’Area Vasta può dunque essere l’architrave di un nuovo sistema istituzionale di relazioni e di coordinamento in grado di armonizzare risorse, progettualità e priorità di un territorio. E’ una sfida che dobbiamo essere pronti ad affrontare, perché gli altri lo stanno già facendo e non attenderanno la conclusione delle nostre polemiche barocche, del nostro modo di vedere il territorio con la riga per tirare la linea dei confini”. Oddo apre anche un fronte culturale: “Il sistema di Area Vasta, prima ancora che un progetto politico, è una svolta culturale. Rappresenta la capacità di comprendere i nuovi equilibri che impongono di pensare globale per agire bene nel locale a vantaggio di reali benefici per i cittadini.  E chi si attarda a non voler discutere con un atteggiamento da piccolo solone spocchioso, finirà per rendersi responsabile di una sconfitta storica. Responsabilità, ancora più grave, per chi, a torto o a ragione, punta o pensa di proporsi come “nuova” classe dirigente. Le velleità politiche personali sono sempre legittime in un regime democratico. La miopia politica o peggio ancora la disonestà intellettuale non possono invece avere cittadinanza in una fase così eccezionale quanto esaltante per il nostro comune futuro”.

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