LOMBARDO DENUNCIA: “DEGRADO AMBIENTALE NEL TRATTO DI COSTA TRA LO ZINGARO E SCOPELLO”. LA CARTE NELLE MANI DEL MINISTRO CINGOLANI

22 Marzo 2021

Una terra di nessuno, abbandonata al suo destino. Ma ora c’è una denuncia politica. E’ quella dell’onorevole Antonio Lombardo (nella foto). “Il tratto di costa tra la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro ed il territorio di Castellammare del Golfo, fino a Scopello – dice e scrive il parlamentare di “Facciamo Eco-Federazione dei Verdi” – affonda, da anni, nell’incuria e nel degrado”. Il deputato alcamese colpisce duro: “Nonostante le denunce dei Comitati e delle associazioni ambientaliste, gli enti locali pare continuino a tacere”. La vertenza non è soltanto aperta dopo l’atto d’accusa di Lombardo si trova, ora, anche sul tavolo del neo Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Il dossier è a sua disposizione. L’onorevole invita il Ministro “ad avviare azioni di concerto con le autorità locali volte al contrasto ed alla definitiva eliminazione delle innumerevoli criticità della zona costiera”. L’interrogazione dell’onorevole è circostanziata: “In ampie zone della baia di Scopello non è garantito l’accesso al mare, le sue bellezze naturali e paesaggistiche sono mortificate da troppo cemento e gli antichi sentieri sono ormai dimenticati e stravolti. L’esplosione del turismo, decisivo nello sviluppo di un’intensa urbanizzazione che non ha risparmiato neppure le adiacenti aree montane all’interno dei siti ‘pluri-protetti’, nel periodo estivo provoca una significativa crescita delle presenze. Anche i Comuni limitrofi hanno registrato un aumento rilevante dell’attività turistica con il conseguente moltiplicarsi degli interventi edilizi che ha impoverito drasticamente le qualità ambientali e paesaggistiche del territorio”. Un problema che va risolto al più presto. I dati critici sono evidenti ma “nonostante le molteplici criticità evidenziate in apposite relazioni cartografiche e fotografiche presentate da Legambiente e altre associazioni alle autorità locali e regionali, pare – sottolinea Lombardo – che nulla sia cambiato e che le presunte violazioni alle normative nazionali e comunitarie lungo tutta l’area costiera non abbiano subito stop. Quest’area del trapanese non merita un simile scempio così come ovviamente non lo meritano i siti naturalistici di cui la Sicilia è dotata”.

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