FUNIERICE, MALTESE (DB): “QUALE PROGETTO POLITICO C’E’ DIETRO LE MODIFICHE STATUTARIE?”

6 Marzo 2021

Quella intrapresa dal presidente del Circolo di Diventerà Bellissima Trapani-Erice Vincenzo Maltese (nella foto) è una vera e propria partita a scacchi. Chiaramente politica. E rigorosamente a distanza e non soltanto per la pandemia. Da un lato lui e le sue repliche in punto di diritto. Dall’altro la sindaca Daniela Toscano ed il commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani. In mezzo, la FuniErice, partecipata al 50% dal Comune e per l’altro 50% dall’ex Provincia. Si parla di nomine e di leggi, ma il nodo è politico. E non consente sfumature. O quella della Toscano e di Raimondo Cerami è una mossa politica per ridimensionare il vertice aziendale – meglio, il direttore generale, che ha un nome e cognome, Germano Fauci – e per delegittimare in qualche modo l’attuale presidente, anche lui ha un nome, Franco Palermo ed è riconosciuta e risaputa la sua stretta collaborazione con il direttore, oppure è davvero un adeguamento dello statuto alle norme in materia ma, nello stesso tempo, anche una reazione ad una gestione “politica” della FuniErice. L’espressione di un corto circuito tra le direttive impartite dai soci (Comune ex Provincia) e le scelte di quella che ora viene chiamata governance. Le due opzioni assolutamente alternative devono necessariamente prendere però atto che i due soci, in passato in posizione dialettica, oggi si trovano in piena sintonia e rivendicano le modifiche statutarie che l’ex Provincia ha già approvato e che il consiglio comunale di Erice sarà chiamato a discutere ad a votare a breve. Il dirigente di DB Maltese tenta una impossibile mediazione tra le due opzioni in discussione. Replica infatti in punta di diritto ma nella sua ultima critica pone la questione che è la vera sfida che dovranno affrontare, tutti, nessuno escluso, i protagonisti di questa vicenda.

Il documento dell’avvocato Vincenzo Maltese

La nota diramata congiuntamente dal Sindaco di Erice e dal Commissario dell’ex Provincia di Trapani, finalizzata a dare spiegazioni sul tentativo di modificare e stravolgere l’attuale statuto della Funierice, non ha fornito neanche una risposta ai cinque quesiti che avevamo sollevato. Le precisazioni dei due rappresentanti legali degli Enti Pubblici sono un capolavoro di comunicazione ma, nel contenuto, risultano insoddisfacenti e surreali rispetto al merito delle questioni di legittimità giuridica e amministrativa che sono state rilevate dal nostro movimento. Andando per ordine. Primo: la richiamata esigenza tecnica di adeguamento dello statuto per motivi “normativi”, legati alla recente declinazione della Corte dei Conti sull’istituto del “controllo analogo”, fa riferimento ad una sorta di manuale che richiama concetti già introdotti dalla normativa di settore (D. Lgs. 175/2016), e che come già detto sono già presenti nello statuto vigente di Funierice. Siamo quindi di fronte ad una motivazione pretestuosa e priva di fondamento. Secondo: il dott. Cerami e la sindaca di Erice, affermano che, soltanto nel 2017 i due Enti Pubblici hanno modificato lo statuto della Funierice, per adeguarlo alle norme del Testo Unico, prevedendo una governance “sovradimensionata, ridondante e autoreferenziale” non prevista dalla legge. Tutto ciò appare incredibile, perchè vuol dire che la governance che ieri è stata approvata dagli stessi soci, oggi non va più bene poiché illegittima! Siamo certi che non lo sia l’attuale modifica? Terzo: i due soci forniscono una soluzione per “snellire” la governance della FuniErice; dichiarano di avere previsto “un Amministratore Unico che risponde del suo operato all’assemblea mentre gli organi amministrativi della società risponderanno del loro operato all’Amministratore Unico”. Ebbene anche tale affermazione appare anch’essa illogica considerato che l’attuale statuto già prevede la possibilità di nominare quale organo amministrativo della Funierice un Amministratore Unico. Mi chiedo: Forse l’attuale Consiglio di Amministrazione non risponde del proprio operato dinanzi l’assemblea dei soci? Forse “gli organi amministrativi” cui si fa riferimento (il Direttore Generale, unico dipendente amministrativo) esprimono pareri di congruità economica e amministrativa che danno fastidio? Quarto: i due soci concludono rappresentando che le modifiche proposte sono finalizzate a migliorare il raggiungimento degli “obiettivi di efficientamento, razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica”. Resto basito! come si vorrebbe razionalizzare e ridurre la spesa pubblica della FuniErice? Tagliando la figura del Direttore Generale vincitore di concorso e dirigente a tempo indeterminato della società? Prevedendo comunque nella versione statutaria proposta un Consiglio di Amministrazione con tre componenti, qualora non si raggiunga l’accordo sulla nomina dell’Amministratore Unico? Confermando l’OIV (organismo indipendente di vigilanza) con una composizione di tre componenti anziché prevedere un organo monocratico? Concludo chiedendo coraggio, quello di dichiarare quale sia il vero progetto politico e cosa si vuole fare della Funierice!

La precedente nota della sindaca Daniela Toscano e del commissario del Libero Consorzio di Trapani Raimondo Cerami

Le modifiche allo statuto della Funierice nascono dall’esigenza anzitutto tecnica di adeguamento normativo, prendendo spunto principalmente dalla recente declinazione fatta dalla magistratura contabile dell’istituto del “controllo analogo congiunto”. È il frutto di una intesa totale con il Libero Consorzio Comunale di Trapani che ha promosso le modifiche. È bene comunque ricordare che Funierice è una società totalmente pubblica che DEVE essere gestita come un qualsiasi altro servizio pubblico. Sulla stessa gli organi politici democraticamente eletti esercitano il controllo tipico connesso al proprio ruolo, inteso come controllo (e non gestione) sull’attuazione del programma di mandato per il quale i cittadini hanno espresso il voto. In tale ottica, legittimamente la Pubblica Amministrazione, rappresentata dal Libero Consorzio comunale di Trapani e dal Comune di Erice, nell’interesse pubblico generale promuovono ogni iniziativa utile a rendere effettivo il controllo sul servizio pubblico. Per questo motivo si ritiene necessario rivedere la governance della Funierice, visto che il modello attuale, sempre ideato e autorizzato dai soci nel 2017, si presenta sovradimensionato, ridondante e autoreferenziale, con un ruolo che la legge non gli attribuisce. È stato previsto quindi un amministratore unico che risponde direttamente del suo operato all’Assemblea dei Soci, mentre gli organi amministrativi della società risponderanno del loro operato all’Amministratore Unico. Con questo nuovo modello riteniamo che possa essere assicurata maggiore efficienza alla gestione della società. Le modifiche proposte, inoltre, hanno l’obiettivo di migliorare e semplificare il processo di perseguimento degli obiettivi di efficientamento, razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, oltre a quello, altrettanto cruciale, di garantire la stretta inerenza della società alle finalità istituzionali degli enti proprietari controllanti, che deve essere sempre riconducibile alle funzioni esercitate dai soci.

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