TRAPANI, CASO ATM. L’AVVOCATO ZACCARINI PRESENTA UN ESPOSTO IN PROCURA

29 Gennaio 2021

“Alla vigilia e nell’antivigilia di Capodanno, in piena zona rossa, c’era chi era in ATM a distruggere carte verbali”. “Perché il 30 e 31 dicembre viene decisa una pulizia straordinaria? Mi si dice di Gazzette Ufficiali, di vecchie determine? E perché non sono stati coinvolti i dipendenti?”. Si tratta di uno stralcio delle dichiarazioni in aula consiliare del sindaco Giacomo Tranchida che, in un lungo intervento, ha fatto il punto sull’ATM, rispetto ai quesiti posti dall’opposizione. Una seduta straordinaria ed aperta carica di tensione e con questo colpo a sorpresa del primo cittadino che, già ad inizio di seduta, aveva chiesto l’invio della fonoregistrazione del consiglio alla Procura della Repubblica. Tranchida non ha fatto nomi. Ha invece detto di essere stato informato dai dipendenti della società partecipata ed ha posto una serie di domande sulla necessità di quella che ha indicato come “distruzione di carte”. “Come – ha aggiunto – se fosse necessario fare pulizia in attesa dell’arrivo di un ospite, forse anche inaspettato”. Affermazioni che non sono passate inosservate e che hanno portato l’avvocato Massimo Zaccarini, ex componente del consiglio d’amministrazione dell’ATM a prendere posizione: “In relazione alle gravissime e totalmente infondate affermazioni del sindaco di Trapani, ragionier Giacomo Tranchida, profferite nel corso della seduta consiliare del 26 gennaio avente ad oggetto le vicende di ATM, in particolare con riferimento alla ipotizzata distruzione di documenti e pulizia all’interno di ATM che si fa quando si attendono ospiti e con esplicito richiamo alla vicenda giudiziaria del dottor Salvatore Barone, comunico di avere, con esposto denuncia, interessato la locale Procura della Repubblica per l’accertamento dei fatti oggetto di esternazione”. Uno dei capitoli del caso ATM rimanda al confronto tra il sindaco e l’avvocato dopo che quest’ultimo ha deciso di assumere la difesa dell’ex direttore Barone, indagato nell’operazione antimafia “Ruina”. A Palazzo d’Alì sono stati ravvisati motivi di opportunità che avrebbero dovuto portare Zaccarini a fare una scelta. Motivi di opportunità che l’avvocato non ha ravvisato che non sono stati ravvisati neanche dalla Camera Penale di Trapani che ha voluto dire la sua su questa vicenda. Motivi che comunque Tranchida – anche durante la seduta consiliare – ha considerato superati dal fatto che lo scorso 22 dicembre il Cda aveva concluso il suo mandato e che il rapporto fiduciario con alcuni componenti dello stesso Cda, tra questi Zaccarini, si era consumato. Vicenda che però si è riaperta con le dichiarazioni del sindaco e che pongono la necessità di fare chiarezza su ciò che è accaduto all’interno di ATM a fine anno. Zaccarini ha concluso la sua nota che annuncia l’esposto in Procura sottolineando che “la fiducia che da sempre ripongo nella Magistratura che punteggia in modo inequivoco il mio curriculum professionale mi consente di attendere in totale serenità l’esito delle indagini. Resta del tutto evidente che l’accertamento di eventuali responsabilità o l’assenza di esse determineranno le dovute conseguenze per gli attori della vicenda nel suo complesso”. Il Cda che Tranchida, a più riprese, ha segnalato come cessato era composto dal presidente Antonio Di Giovanni, Anna Rita Carpinteri, Sabrina Giudici, Massimo Zaccarini e Francesco Murana. Giudici e Murana si sono dimessi a fine dicembre, “dopo avere constatato – ha detto Tranchida in aula – che gli impegni assunti dai Comuni di Erice, Paceco e Favignana non erano stati rispettati. Scelta che ho apprezzato perché hanno dimostrato di non essere attaccati alle poltrone e di avere compreso che il progetto che doveva essere condiviso con gli altri Comuni non era stato portato a termine”. Tranchida ha voluto inoltre precisare che la loro nomina “non è stata in rappresentanza degli altri Comuni ma si trattava di nomine di riferimento di quei Comuni che, almeno inizialmente, e ci sono le carte a parlare, erano pronti a partecipare al nuovo progetto ATM”. Da qui la necessità di un nuovo vertice dell’ATM che Tranchida ha definito qualche giorno fa in piena bagarre politico-mediatica. Il nuovo Cda è composto dal presidente Murana, dalla vicepresidente Giudici e dai nuovi consiglieri Salvatore Angileri e Rita Lungaro. C’è ancora una nomina da fare per completare il consiglio e Tranchida ha annunciato in aula che, nei prossimi giorni, dopo un confronto con la lista Demos procederà alla designazione. C’è anche da aggiungere che nel nuovo Cda era stato indicato Giovanni Cangemi, rimasto in carica soltanto 24 ore perché senza i necessari titoli per poter assumere la carica. Le dichiarazioni di Tranchida e la replica dell’avvocato Zaccarini confermano che il caso ATm seguirà due percorsi. Quello politico-amministrativo e l’altro di carattere giudiziario.

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