Parla chiaro e diretto il presidente del consiglio comunale di Erice Luigi Nacci. Ed indica anche l’obiettivo che intende raggiungere: togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Ed il sassolino rimanda alla nomina della consigliera Carmela Daidone nella giunta della sindaca Daniela Toscano. Nacci chiama in causa anche un altro consigliere del Pd, Pino Agliastro e rimanda alla storia di poco tempo da. “I due consiglieri dem – scrive il presidente – per circa un anno sono stati sull’Aventino, si sono dichiarati indipendenti, facendo parte del folto gruppo misto, e soltanto da poco tempo hanno raggiunto un accordo con la sindaca Toscano in termini di gruppo e assessorato”. Nacci non molla la presa: “Ebbero a dire che non erano interessati ad un posto in giunta, ed effettivamente Agliastro ha mantenuto la propria posizione, ma la Daidone si è invece infervorata e narcisizzata nel sapere che poteva far parte della amministrazione guidata dalla Toscano”. Da qui, quasi in un crescendo rossiniano Nacci picchia sempre più duro: “Allora avevo ragione a dichiarare in una intervista che se la sindaca avesse <<sganciato>> un assessorato, questa <<caramella>> sarebbe stata appannaggio di uno dei consiglieri del Pd. Non me ne voglia Agliastro che a quei tempi mi defini’ il <<caramellaio>> della politica ericina, ma certamente dovrà rivedere la sua posizione in quanto la sua compagna di partito ha
accettato quella <<caramella>>, che ne vale un sacchetto in questo ultimo scorcio di consiliatura. Allora direi a lor signori: mai sbilanciarsi troppo in politica”. Il presidente incalza: “La sindaca probabilmente ora ha superato gli esami ed è stata dichiarata promossa, in quanto in un articolo di stampa la Daidone ebbe a bocciarla, lei che di scuola ne capisce”. Il presidente da qui viene al sassolino più fastidioso che ha deciso di togliersi dopo la nomina assessoriale della Daidone: “Chiedo: questo grande errore politico commesso dalla sindaca nel fare un accordo con il sottoscritto è stato addolcito dal Natale o dall’assessorato? O forse la nuova assessora si è ravveduta, valutando che il Nacci, insieme ad un altro consigliere della propria lista, ha fatto quadrare i conti, in termini numerici in aula, dopo la fuoriuscita di alcuni consiglieri prima in maggioranza?”. Nacci conclude con un consiglio e con un nuovo accenno polemico: “Nessuno è indispensabile e necessario, e questo la Daidone l’ha capito, anche se in ritardo. Certamente numerose sono state le offese gratuite della piddina nei miei confronti in questi mesi. Non ho obblighi perché non mi ha votato, ma mi è bastato farle capire come si fa politica, e la Daidone ha imparato molto presto. Buon lavoro assessore”.
ERICE, LA NOMINA IN GIUNTA DELLA CONSIGLIERA DAIDONE ED I “SASSOLINI” DEL PRESIDENTE NACCI
19 Gennaio 2021
Notizie Correlate