VITA, LA RETE DI PROTEZIONE DI MESSINA DENARO E’ PIU’ DEBOLE. L’INTERVENTO DEI CARABINIERI

5 Gennaio 2021

La condanna a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa era arrivata lo scorso 23 dicembre, nella notte si sono invece aperte le porte del carcere per Salvatore Gaspare Gucciardi. I Carabinieri lo hanno raggiunto nella sua abitazione nel Comune di Vita. Il processo che ha inchiodato alle sue responsabilità Gucciardi è scaturito dall’operazione “Pionica”. Gli investigatori e la condanna inseriscono Gucciardi nella rete di protezione della latitanza di Matteo Messina Denaro. E’ stata verificata la sua capacità di collegarsi ad altri sodali dell’associazione mafiosa e di fornire informazioni riservate sui sistemi e sulle apparecchiature destinate all’attività investigativa. La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha anche accertato che Gucciardi ha messo a disposizione il suo baglio nelle campagne tra i Comuni di Trapani e Salemi, in contrada Chinea, per consentire incontri riservati tra gli esponenti di Cosa Nostra. Si è inoltre reso protagonista d’intestazione fittizia di beni per evitare le misure di prevenzione patrimoniale che venivano successivamente venduti per sostenere la latitanza di Messina Denaro.

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