Non solo dichiarazioni. Anche una petizione on line. Per essere operativi. L’iniziativa è dell’associazione “Amunì” di Calatafimi-Segesta. “Con questa petizione – si legge in una nota – miriamo, sin da subito, a bloccare questa possibile follia”. L’associazione va subito al sodo: “Chiediamo a tutte le realtà territoriali: politici, associazioni, comitati, singoli cittadini, di unirsi a noi in questa raccolta di firme per presentare, prima della scadenza della consultazione pubblica, una raccolta di firme importante che possa gridare ad alta voce il no di tutti i territori individuati al deposito di rifiuti radioattivi all’interno della nostra amata Sicilia”. Ed ancora: “Anche solo l’aver inserito queste zone nella lista dei siti idonei ad ospitare un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani, è pura follia. Territori ad alto rischio sismico. Territori che si caratterizzano per le proprie risorse agricole, paesaggistiche, turistiche ed archeologiche. Territori logisticamente remoti, come possono essere valutati idonei a tal fine? Viene automatico chiedersi che razza di criteri siano stati adottati per arrivare a tale valutazione”. Da qui le informazioni utili per partecipare alla raccolta di firme: “Invitiamo a firmare e condividere il più possibile la petizione con i seguenti hashtag: #nonellamiaisola #noscoriecalatafimisegesta #noscorieinsicilia”. Di seguito il link alla raccolta firme: https://www.change.org/p/regione-sicilia-no-al-deposito-di-rifiuti-radioattivi-a-calatafimi-segesta-ed-in-sicilia-tutta-446132dd-23de-4500-824a-32597371cecc
