OPERAZIONE ANTIMAFIA, INDAGATO IL SINDACO DI CALATAFIMI-SEGESTA

15 Dicembre 2020

Nuova operazione della Polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, che punta a far saltare la rete di collegamenti che ha finora garantito la latitanza al boss Matteo Messina Denaro. In tutto venti indagati, con 13 fermi. Pesantissimo l’avviso di garanzia consegnato al sindaco di Calatafimi -Segesta Antonino Accardo, accusato di corruzione elettorale e di tentata estorsione. Finisce nei guai anche l’ex dirigente dell’ATM – ora in pensione -, società partecipata del Comune di Trapani, Salvatore Barone, nella sua cantina avrebbe assunto la figlia di un ergastolano e la moglie di Stefano Leo, arrestato nell’operazione ancora in corso. Coinvolto anche Nicolò Pidone, considerato il capomafia calatafimese, ex operaio della Forestale. L’indagine della Polizia è arrivata fino ad una guardia penitenziaria che lavora al carcere Pagliarelli di Palermo, chiamato in causa per avere rivelato notizie riservate. Fermati anche alcuni imprenditori. Gli investigatori ritengono di avere colpito una organizzazione mafiosa fortemente presente sul territorio anche sul piano politico-amministrativo e su quello economico-imprenditoriale. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, estorsione, incendio, furto, favoreggiamento personale, corruzione elettorale.

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