OPERAZIONE ANTIMAFIA, CALATAFIMI-SEGESTA UN COMUNE AD ALTA TENSIONE

15 Dicembre 2020

Calatafimi-Segesta, un Comune senza pace. Oggi sotto i riflettori per l’operazione antimafia che che chiama in causa il sindaco Antonino Accardo, accusato, tra gli altri, di corruzione elettorale e tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Ieri, per questioni amministrative e per una storia di tangenti. Accardo è stato eletto nell’aprile dell’anno scorso, con il 48,5%, superando Nicola Cristaldi (33,4%) e Salvatore Gucciardo (18,1%). Prima di lui non un altro sindaco ma un commissario nominato dalla Regione, perché le Comunali del 2014 non sono arrivate alla scadenza naturale del mandato. L’affermazione del sindaco Vito Sciortino dovette fare i conti con lo scioglimento del consiglio comunale per la mancata approvazione del bilancio di previsione. Nel mese di marzo del 2017 toccò alla Regione nominare un commissario per portare il Comune al voto. Comunali del 2017 che erano legate ad un altro commissariamento dovuto alle dimissioni del sindaco Nicolò Ferrara, eletto nel 2014 ma fermato da una indagine di polizia che portò al suo arresto per una tangente, pena poi patteggiata. Ferrara era al suo secondo mandato perché era già stato eletto nel 2007. Per trovare tracce di normalità nelle dinamiche politiche ed amministrative nel Comune trapanese è necessario andare nell’altro secolo, precisamente nel 1997, quando viene eletto, per la prima volta, Nicola Cristaldi. L’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana è riuscito a farsi eleggere anche per un secondo mandato nel 2002. Ed ironia della sorte è stato il maggiore competitor di Accardo nel 2019.