TRAPANI, IL SINDACO TRANCHIDA NOMINA UN ESPERTO PER LA SMART CITY

3 Dicembre 2020

Al Comune di Trapani non c’è nessuno che può occuparsi di uno dei punti programmatici del progetto di governo della città del sindaco Giacomo Tranchida. Nel decreto del primo cittadino dello scorso 25 novembre si legge, a chiare lettere, che l’amministrazione di Palazzo d’Alì non dispone di “idonee figure professionali in grado di effettuare in autonomia gli adempimenti descritti”. E gli adempimenti da portare avanti sono quelli che riguardano il progetto di “Trapani Smart City”. Nello stesso decreto si legge che per raggiungere l’obiettivo programmatico che, in sintesi, è quello di presentare progetti “a valere sui fondi nazionali e comunitari”, è necessario dotarsi di un esperto. Ed è quello che ha deciso di fare il sindaco nominando Germana Di Falco, nata a Palermo ma residente a Monte Cerignone, Comune delle Marche che si trova nella provincia di Pesaro ed Urbino. E’ stata chiamata per definire le strategie di sviluppo e d’innovazione tecnologica “per l’attuazione delle linee programmatiche connesse a Trapani Smart City”. Avrà due mesi di tempo per prestare la sua opera professionale e dovrà presentare una relazione mensile della sua attività. Documentazione che sarà poi utile al primo cittadino per presentare la sua di relazione, complessiva, al consiglio comunale. L’esperta Di Falco è operativa dal primo dicembre ed ha concordato con l’amministrazione un compenso di 4.880 euro al lordo di ritenute e quant’altro. Nel mese di marzo dell’anno scorso il sindaco ha anche nominato un assessore alla Smart City. Un assessore, per così dire, insolito e simbolico, scegliendo di affidare l’incarico ad un istituto scolastico: il Tecnico Industriale “Leonardo Da Vinci” della città. “La stipula della Convenzione – dichiarò in quella occasione Tranchida – intende principalmente valorizzare le giovani generazioni, incentivando l’eccellenza degli studenti e le competenze, a vario titolo acquisite, creando nel territorio trapanese favorevoli condizioni che, adeguatamente governate e sostenute possano prefigurare un ampio e sistematico sviluppo dell’informazione e della comunicazione in rete sia a scopo didattico che amministrativo”.

 

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