Il termine tecnico è Fishing Agreganting Device, meglio conosciuto come Fad. Nella sostanza sono i cosiddetti “cannizzi”. Ecco come li descrive la Guardia Costiera di Pantelleria che ieri ne ha sequestrati ben 27: “Sono costituiti da foglie di palma, numerose bottiglie e contenitori di varia forma e dimensione, oltre a sacchi di plastica, privi di boe di segnalazione e della prescritta marcatura, necessaria ad identificare il motopesca di appartenenza”. Si tratta, dunque, di dispositivi di concentrazione di pesci. La Guardia Costiera ritiene che quelli sequestrati siano stati posizionati da pescatori non professionisti che li avevano posti “nelle acque antistanti l’isola, in violazione delle norme stabilite a livello europeo”. “Rappresentano – sottolinea la nota della Guardia Costiera – non solo un pericolo per la sicurezza della navigazione ma anche una minaccia per l’ambiente marino in cui vengono illecitamente utilizzati”. Le regole dicono ben altro. “La pesca professionale a circuizione con l’ausilio di questi sistemi – continua la nota – può essere praticata esclusivamente dal 15 settembre al 31 dicembre, ogni attrezzo deve riportare la marcatura e l’identificazione del motopesca autorizzato così come previsto dal relativo regolamento europeo. Inoltre, deve essere predisposto con cime e galleggianti biodegradabili al fine di minimizzare l’impatto sull’ambiente”. Un dato su tutti: “Nelle acque di giurisdizione italiana nell’anno in corso la Guardia Costiera con l’impiego di pattugliatori d’altura, elicotteri ed altri mezzi navali assegnati ai Comandi di zona ha recuperato e sequestrato più di 100 FAD illegali”.