Non proverbi non sbagliano mai, quasi mai. Quello “non c’è due senza tre”, può essere collegato alle vicende politiche ericine. Negli ambienti consiliari – e non solo – si parla di una terza mozione di sfiducia che, al contrario delle prime due, è pronta a raggiungere il traguardo minimo delle firme, indispensabile per poterla discutere in aula. Il documento è in cantiere e dovrebbe fare una sintesi delle precedenti mozioni, con una serie di aggiornamenti ma quel che più conta con le firme dei due consiglieri di Cives Michele Cavarretta e Bruna Arceri. Firme decisive per far approdare la mozione in aula. Sono infatti necessarie almeno 8 firme per metterla all’ordine del giorno dei lavori d’aula. Le firme di Cavarretta ed Arceri andrebbero così ad aggiungersi a quelle del resto dell’opposizione: ai due consiglieri del Movimento Cinque Stelle Alessandro Barracco ed Eugenio Strongone – firmatari della seconda mozione -, al rappresentante di Fratelli d’Italia Giuseppe Vassallo, agli indipendenti Simona Mannina ed Alessandro Manuguerra e all’ex consigliera di maggioranza Francesca Miceli. La mozione dovrebbe essere presentata la settimana prossima. Ed il presidente Luigi Nacci sarebbe chiamato a metterla in discussione nei termini previsti dalla legge. La “sfiducia” per passare dovrà ottenere almeno 10 voti: il consiglio è di 16. L’attenzione dei firmatari è diretta ai due consiglieri del Pd. In particolare nei confronti di Pino Agliastro, che dovrebbe passare dalla sua posizione critica nei confronti dell’amministrazione ad un vero e proprio strappo, che finirebbe per chiamare in causa il suo partito. La sindaca Toscano si è autosospesa ma rimane nel progetto dem. La dirigenza dei democratici verrebbe chiamata in causa e non soltanto a livello comunale. L’altro consigliere dem, Carmela Daidone è in fase di riflessione. E’ una nodo da sciogliere di non facile lettura, perché miscela posizioni personali e politiche, vecchie e nuove ruggini, così come vecchie e nuove intese. I numeri però sono “spietati” e dicono che con quelli dei due consiglieri Pd, la sindaca Toscano verrebbe mandata a casa, dopo essere tornata al suo posto per effetto del provvedimento del Tribunale del Riesame di Palermo, che ha annullato la misura cautelare del divieto di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice per il caso parcheggi e che aveva portato alla sua sospensione dalla carica per le norme della legge Severino. Improbabile che la mozione possa avere il sostegno dell’indipendente Santino Alastra. Scontato il no dei consiglieri-assessori Rossella Cosentino ed Enzo Di Marco ed anche di Simone Vassallo e Ninni Simonte, quest’ultimo iscritto al Pd, a testimoniare che la mozione potrebbe porre il partito sui carboni ardenti. Un altro no alla mozione sarebbe del presidente del consiglio Luigi Nacci. Il confronto politico è sempre più aperto. La sindaca Toscano sarebbe pronta a rispondere con il bilancio di previsione 2020 e con un rilancio a tutto campo dell’attività amministrative, anche con la nomina del quinto assessore. L’opposizione, dall’altra parte della barricata, sente che ci sono le condizioni per tentare di mettere alle corde la prima cittadina ma soprattutto di fare uscire allo scoperto le contraddizioni interne alla coalizione della sindaca. Si apre una nuova partita a scacchi nella politica ericina, con mosse e contromosse.