TRAPANI, COMITATO CENTRO STORICO: “VOGLIAMO DORMIRE LA NOTTE”. APPELLO AL SINDACO

“Signor sindaco vorremmo dormire”. Potrebbe essere lo slogan del Comitato dei residenti del Centro Storico di Trapani, che sono tornati a scrivere al primo cittadino. Sempre per lo stesso problema: la musica ad alto volume. Il Comitato fa riferimento ad immagini, video che sono stati pubblicati sui social ed anche ad un’ordinanza del sindaco Giacomo Tranchida che sottolineava come “la diffusione musicale in varie zone della ZTL e Aree Pedonali viene effettuata da taluni esercenti in modo difforme alla normativa vigente creando agli abitanti e turisti dimoranti, anziani e non, del centro storico, disturbo soprattutto nelle ore notturne di riposo”. Ordinanza che definiva una serie d’interventi di controllo. Il Comitato si chiede e chiede se vi siano stati riscontri alle verifiche argomentate nell’ordinanza. Per il Comitato il problema è chiaro: “Duole sottolineare come molti residenti abbiano da tempo terminato il proprio periodo di ferie e, nonostante la tolleranza dimostrata nei giorni festivi appena trascorsi, temono di dover continuare a subire ancora il perdurante disturbo acustico notturno nonostante l’indomani le proprie sveglie trillino anche prima delle 7 del mattino, condizione incompatibile a lungo termine con la veglia fino alle ore piccole imposta dalla condizione sonora del centro storico”. L’alternativa ad una strategia efficace da parte dell’amministrazione è quella della denuncia alle forze dell’ordine. Il Comitato l’ha messa in conto ma non vorrebbe arrivare “a dover chiedere l’intervento della forza pubblica – tra l’altro non sempre tempestiva anche perché contemporaneamente impegnata in molteplici attività di controllo – dato che tale soluzione estrema risolve solo provvisoriamente il problema ma tende inoltre a trasformarlo da criticità diffusa in una questione privata tra residenti e esercizi pubblici, entrambi con eguali diritti di permanenza nel nostro bellissimo centro storico bisognoso di tutela e di prospettive”.