Ore decisive per le candidature a sindaco di Marsala. Il sindaco Giacomo Di Girolamo ha convocato una conferenza stampa per domani alle 11. Scioglierà la riserva e salvo sorprese dirà sì ad una sua ricandidatura. Arriverà a questo appuntamento sapendo che ci sono due gruppi – o meglio, due potenziali alleati -, “Città Futura” e Attiva Marsala (“succursale” di Attiva Sicilia, meglio conosciuto come movimento degli ex grillini Sergio Tancredi e Valentina Palmeri) che hanno già fatto la loro mossa proponendo la dirigente del Comune Andreana Patti, al momento in aspettativa perché impegnata a Trapani nella giunta del sindaco Giacomo Tranchida. La possibile candidata Patti ha però detto finora che non intende essere causa di divisione nel centrosinistra, anche se ha invitato la sua area politica di riferimento a fare presto. Domani avrà la risposta del primo cittadino. Di fronte alla sua ricandidatura l’assessore Patti dovrà scegliere: sostenere Di Girolamo oppure andare avanti lo stesso proponendo un’altra candidatura nella cosiddetta area progressista. A dire il vero una candidatura progressista c’è già. E’ quella del leader del Movimento Popolare Arcobaleno Sebastiano Grasso che ha annunciato di avere anche completato la lista per il consiglio comunale. La ricandidatura di Di Girolamo e l’esperimento Patti entrano – a piedi uniti – nel dibattito interno al Pd. Ancora oggi c’è un pezzo del partito che non riesce a “metabolizzare” il Di Girolamo bis. Il rischio di rottura è lontano ma continua ad esserci. Una mossa sbagliata potrebbe far precipitare la situazione e dare fuoco alle polveri. Sono però in azione diversi pompieri che puntano a fare sintesi tra le due soluzioni. Tra le opzioni, quella d’indicare la Patti come vicesindaco. Ma i suoi due gruppi sponsor, “Città Futura” e Attiva Marsala hanno presentato il loro sostegno alla Patti come espressione di una proposta di cambiamento. Di Girolamo, al massimo, può essere il cambiamento nella continuità. Giochi aperti, dunque, ma ancora tanti nodi da sciogliere. L’area moderata è invece in via di stabilizzazione. Massimo Grillo ha fatto il pieno di partiti, movimenti e “civiche”. Dovrebbe presentarsi con 9 liste al seguito e con tutte le forze che governano in Sicilia al suo fianco, con la sola eccezione della Lega. Il partito salviniano è tutto da decifrare e “quantificare” elettoralmente in quel di Marsala perché è stato attraverso da qualche scontro di troppo. Con Grillo: Diventerà Bellissima, Forza Italia, Fratelli d’Italia, VIA, Udc, Liberi, “Noi Marsalesi”, quest’ultimo è il momento cittadino che fa riferimento al deputato regionale forzista Stefano Pellegrino. Poi c’è la candidatura a sindaco di Giulia Adamo, sostenuta dai movimenti sicilianisti: Partito del Popolo Siciliano e Unità Siciliana-Le Api, ma in gioco con un progetto civico. Ha chiamato a raccolta nelle sue liste sia esponenti del centrodestra che del centrosinistra, invitandoli a confrontarsi per il governo della città ed a pensare alle posizioni politiche alle prossime elezioni nazionali e non ora. L’Adamo però deve fare i conti con il processo “Spese Pazze all’Ars”. Si tratta delle spese fatte da capogruppo dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana. La sentenza è prevista per domani alle 15. L’accusa ha chiesto una condanna a 3 anni e nove mesi per il reato di peculato. La difesa chiede l’assoluzione. In caso di condanna scatterebbe – anche se si tratta di primo grado – la legge Severino che prevede la sospensione dalla carica. Ma una condanna dell’ex sindaco ed ex deputato regionale senza interdizione dai pubblici uffici non impedirebbe all’Adamo di candidarsi e di essere quindi anche eletta sindaco di Marsala. Sarebbe un sindaco sospeso e con il vicesindaco designato a fare da primo cittadino facente funzioni. Una condizione difficile ma non impossibile.
MARSALA, CONTO ALLA ROVESCIA PER LE CANDIDATURE A SINDACO. GLI SCENARI POSSIBILI
22 Luglio 2020
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