L’Airgest ha chiuso il bilancio 2019 con una perdita di 4.294.788 euro. Ha registrato un traffico di 411.437 passeggeri, con un dato negativo rispetto al 2018 del 14,38%. Nello specifico il calo di passeggeri nazionali è stato del 13,24%, quello dei passeggeri internazionali del 21,58%. Dato negativo anche per i movimenti, scesi del 10,54%. Il 2019 può essere considerato un anno di “transizione” per l’aeroporto di Birgi. E’ infatti l’anno del cambio della guardia al suo vertice. Nel mese di agosto si dimette il presidente Paolo Angius e dopo qualche giorno viene nominato Salvatore Ombra. E’ l’anno che ha definito le procedure per la continuità territoriale. Il Presidente della Regione ha annunciato il bando per il mese di agosto. Sei le tratte individuate: Trieste, Brindisi, Parma, Ancona, Perugia, con collegamenti bisettimanali, Napoli, con un collegamento settimanale. E’ l’anno della svolta per utilizzare le somme messe a disposizione dalla Regione, proprietaria dello scalo con oltre il 99% delle azioni. Procedure e bandi definiti dal Comune di Marsala – amministrazione guida nell’attività tecnica e procedurale e rappresentante dei Comuni del territorio -, che hanno però registrato la loro incapacità di attrarre vettori e di definire un nuovo programma di voli. E’ l’anno di una nuova legge regionale che ha consentito di cambiare passo nella gestione dell’investimento della Regione: 9 milioni e 351 mila euro. Procedura governata da Airgest con il sistema del MEO Test per evitare l’intervento dell’Unione Europea e quindi per evitare il rischio d’incappare in un aiuto di Stato. Ancora il Presidente Musumeci, appena qualche giorno fa, ha annunciato la conclusione del bando che permetterà a Birgi di avere voli Ryanair e di Albastar. Voli ancora da definire ma Summer 2021 assicurata oltre alle soluzioni che potranno essere trovate per la Winter 2020, attraverso il rapporto di collaborazione tra Ombra e le due compagnie aeree. Lo stesso presidente ha anche sottolineato che la società sta trattando con altre cinque-sei compagnie per poter ampliare l’offerta dell’aeroporto. L’accordo con Ryanair è triennale. L’obiettivo è di tornare ai numeri del recente passato ed a riavere una base operativa della compagnia irlandese. Stesso obiettivo con Albastar, la compagnia che parla spagnolo ma che ha il cuore siciliano. L’intesa è al momento di un anno. Rimane però ancora aperta la vertenza dell’ex co-marketing con la “AMS”, la società che cura l’immagine della Ryanair e che era lo strumento per definire l’accordo tra Comuni, Camera di Commercio e compagnia. Il co-marketing, ormai datato, 2014-2016, non è stato onorato fino in fondo dai Comuni. Mancano all’appello circa 200 mila euro. I numeri del bilancio 2019 rimandano alla necessità di un nuovo intervento finanziario della Regione. Nelle 95 pagine del documento – con nota integrativa e pareri – si possono leggere i numeri dell’aeroporto ma anche lo scenario futuro. La perdita d’esercizio del 2019 è ridotta rispetto a quella del 2018 (5.148.001 euro) ma conferma che lo scalo ha la necessità d’invertire, prima possibile, questa tendenza negativa perché rischia, altrimenti, di comprometterne la sopravvivenza. L’obiettivo, in prima battuta, delineato da Ombra: un milione di passeggeri, sarebbe lo step iniziale da consolidare e valorizzare. Birgi nel 2017 ha fatto 1.292.957 passeggeri. Dopo nel 2018 il crollo a 480 mila, dovuto al rompete le righe di Ryanair che, nel marzo 2017 ha deciso di “ritirare” la sua base operativa. Le condizioni per ripartire, tuttavia, ci sono tutte e vanno determinate fino in fondo. La parola passa all’Airgest. Ed anche alla Regione.
AEROPORTO BIRGI, BILANCIO 2019 IN ROSSO DI 4 MILIONI DI EURO. MA LA RIPRESA E’ POSSIBILE
21 Luglio 2020
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