ERICE, CONSIGLIO TRA PASSI AVANTI, POLEMICHE E FUNIVIA

14 Luglio 2020

Un dato sul consiglio comunale di Erice? Dodici consiglieri su sedici fanno parte del gruppo misto. Una condizione politica di assolta incertezza che era già preesistente al terremoto politico-giudiziario che ha portato alla sospensione dalla carica della sindaca Daniela Toscano per il caso parcheggi. L’aula nelle ultime ore ha fatto un piccolo passo avanti ricostituendo il suo plenum dopo la scomparsa del consigliere Nicola Augugliaro. Al suo posto il primo dei non eletti Santino Alastra. Nelle stesse ore la stessa aula ha preso atto della presentazione di una nuova mozione di sfiducia. I primi due firmatari, i grillini Alessandro Barracco ed Eugenio Strongone. Sia l’uno che l’altro avevano firmato anche una precedente mozione che aveva come prima firmataria la consigliera Simona Mannina. La mozione per poter essere messa discussa e messa ai voti deve ottenere almeno 7 firme. La prima si fermò a sei e non è mai stata messa all’ordine del giorno. Ora c’è questa nuova mozione che tuttavia non annulla o supera quella precedente. Il consiglio ha avuto modo di approfondire anche le condizioni dell’assetto di governo. Il vicesindaco Gianni Mauro è nella pienezza dei suoi porti di sindaco facente funzioni. Ma la giunta non può deliberare perché sono rimasti soltanto in due, l’altro assessore è Paolo Genco, dopo le dimissioni di Gianrosario Simonte, Giuseppe Spagnolo e Luigi De Vincenzi. Il consigliere di Cives Michele Cavarretta – movimento che esprimeva in giunta l’assessore Spagnolo – ha annunciato che lui in aula ed il Movimento nella su attività politica seguiranno una linea autonoma ed indipendente rispetto all’amministrazione Toscano. Di conseguenza Cives esce ufficialmente da quella che era indicata come la coalizione Toscano. Il capogruppo di “Erice che Vogliamo” Vincenzo Di Marco ha invece voluto ribadire la sua volontà di non dimettersi dalla carica consiliare così come gli era stato chiesto dal referente del movimento “Cittadini per Erice” Giuseppe Cirobosi. “Non mi dimetto – ha detto in aula – perché non ne riscontro i motivi e perché non si è mai discusso di questa possibilità. Ricordo a Cittadini per Erice, che la lista che ci ha unito era formata da 8 candidati di Erice che Vogliamo, tra questi il sottoscritto che è stato il primo degli eletti, e da 8 candidati di Cittadini per Erice. Ho appreso dagli organi di stampa la richiesta del referente della lista di Cittadini per Erice ma non c’è mai stato un confronto. Aggiungo che è una richiesta singolare perché in caso di mie dimissioni, il primo dei non eletti sarebbe proprio il referente di Cittadini per Erice che, devo dire, mi ha detto telefonicamente che non sarebbe disponibile ad accettare. Sta di fatto che le mie sole dimissioni non porterebbero a nulla. Credo che sia invece più importante interrrogarsi su cosa possiamo fare, in questa fase così difficile, per dare risposte concrete ai cittadini del nostro Comune”. Il segretario di seduta Leo Di Benedetto ha invece comunicato il rinnovo dei vertici della società FuniErice ed ha comunicato la disponibilità dell’assemblea dei soci (Comune di Erice ex Provincia regionale) a riunirsi il prossimo 20 luglio per prendere atto delle decisioni del consiglio sull’atto d’indirizzo di giunta che dovrà essere messo ai voti e che farà da apripista alla riapertura dell’impianto dopo la chiusura per l’emergenza sanitaria. Il consiglio ha qualche giorno fa bocciato i motivi d’urgenza per discutere l’atto d’indirizzo. Confronto che ha interessato anche i dubbi sulla mancanza del plenum dopo la morte del consigliere Augugliaro. La surroga con Alastra ha superato la questione plenum ed il consiglio s’appresta a discutere e votare l’atto d’indirizzo. “Chiederemo alla società di riunirsi prima del 20 luglio se l’aula approverà l’atto d’indirizzo”, ha sottolineato a fine seduta il presidente Luigi Nacci.

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