CASO ERICE, FRATELLI D’ITALIA, LA RICHIESTA DI DIMISSIONI DELLA TOSCANO E L’APPELLO AL PD

9 Luglio 2020

Fratelli d’Italia picchia duro: “Dimissioni per le disfunzioni gestionali, per la pedana per ipovedenti, per le gravi mancanze nella gestione dell’ordinaria amministrazione, per le tante falle registrate nel corso di questo sventurato mandato, dimissioni per la questione morale”. La Destra non dà scampo alla sindaca di Erice Daniela Toscano e ripercorre le tappe politiche che portano fino ai provvedimenti di oggi con il divieto di dimora della prima cittadina nei Comuni di Erice e Trapani per quello che è ormai indicato come il caso parcheggi. “Avevamo denunciato come manifestamente inopportuna – si legge nella nota di partito – la consultazione di certi capi elettori, abbiamo chiesto senso responsabilità rispetto al possibile inquinamento del voto che ha consentito la vittoria al primo turno della sindaca Toscano. Abbiamo, perfino, presentato, con la nostra parlamentare, onorevole Varchi, un’interrogazione affinché il Ministro competente verificasse con le autorità di Polizia quanto stesse accadendo a Erice e nonostante tutto ciò, nessuno dei sostenitori di questa amministrazione si è sentito in dovere di riportare al voto la città”. Fratelli d’Italia chiama in causa il Pd, partito della sindaca: “Speriamo che il Partito Democratico, che avevamo avvisato, cui era stato chiesto di intervenire, di associarsi alla nostra richiesta di dimissioni, adesso abbia finito di riflettere e con un sussulto di dignità inviti alle dimissioni Daniela Toscano e il di lei fratello. Crediamo convintamente nella presunzione di innocenza, siamo fiduciosi nell’operato degli inquirenti e ci auguriamo che le persone coinvolte possano difendersi nelle sedi istituzionali ma non da vertici istituzionali, da cittadini”. Un capitolo a margine della Destra riguarda il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida: “V’è inoltre una responsabilità politica grave in capo al sindaco Tranchida, che con Daniela Toscano e Angelo Catalano ha governato per quasi quindici anni Erice, direttamente e indirettamente, l’uno attinto da misura poi ricorso all’istituto del patteggiamento, l’altra nelle condizioni note, e ci chiediamo come possa non essersi accorto di nulla, ci chiediamo con quale criterio selezioni la classe dirigente, ci chiediamo come in questi anni abbia gestito il potere a Erice”.

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