CASTELLAMMARE, LA TERZA VIA DI “VIA”. NO AGLI INNOCENTISTI, NO AI COLPEVOLISTI. SI’ ALLA LINEA GARANTISTA

25 Giugno 2020

“VIA” traccia la sua linea dopo l’operazione antimafia “Cutrara” che ha chiamato in causa il sindaco Nicola Rizzo, raggiunto da un avviso di garanzia. Il Movimento si fa sente con i suoi due consiglieri Liliana Crociata e Nino Mistretta che si pongono, in prima battuta, un quesito: “Ci chiediamo quale disegno di mente raffinata fa in modo che ogni qualvolta che la nostra città si accinge finalmente a decollare ecco accadere, puntuale come un maleficio,   qualcosa che la blocca per anni e anni, distruggendo di colpo  i sogni e le speranze di quei ragazzi che, finalmente, cominciavano a respirare aria di futuro e che, per colpa di pochi, sono costretti a pagare un prezzo molto salato. E cosi passano gli anni e i nostri giovani,  sfiduciati, si vedono costretti ad  emigrare  facendo  saltare generazioni che fanno perdere le proprie radici e la propria identità”. Il Movimento prova a tenersi a distanza dalle polemiche e dal rischio di alzare i toni: “Dal punto di vista politico abbiamo  sentito tanti commenti e tante soluzioni, tutte comprensibili, anche se a volte qualcuno, nella foga della emotività e della rabbia,  sembra non rendersi conto delle gravi conseguenze qualora si addivenisse ad un ulteriore regime di gestione commissariale del nostro Comune”. In questa fase ad alta tensione i due consiglieri Crociata e Mistretta indicano due campi d’azione che non intendono seguire ed avallare: “Da un lato gli innocentisti che vorrebbero  andare avanti e  dall’altro i giustizialisti che vorrebbero tutti a casa”. “VIA” definisce una terza via: “Noi non ci  sentiamo di essere né gli uni e né gli atri. Siamo garantisti fino a prova contraria. E lo stiamo dimostrando proprio in questo momento al di là del fatto di far parte della  maggioranza o della opposizione. Qualcuno ha detto che la politica non deve aspettare i tempi della giustizia. Non siamo d’accordo! La politica è fatta da persone elette dal popolo ed in quanto tali non si possono permettere il lusso di farsi prendere la mano dalla emotività del momento, specie se questa emotività  potrebbe trascendere verso soluzioni dannose per la nostra comunità”.

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