ERICE, FDI CHIEDE LE DIMISSIONI DELLA SINDACA TOSCANO. ODDO: “ELEZIONI FALSATE”

23 Giugno 2020

La storia è sempre la stessa. I nomi sono sempre gli stessi. I sospetti sono sempre gli stessi. Le polemiche sono sempre le stesse. Le elezioni del 2017 ad Erice sono state “manomesse” da un voto inquinato? Da consenso che puzza di ambienti mafiosi? Le indagini ci sono. I fatti – almeno quelli che vengono fatti filtrare – sono risaputi. In sequenza: le dimissioni a sorpresa del consigliere Francesco Tarantino, eletto in una lista collegata alla sindaca Daniela Toscano, la surroga con Francesca Miceli, che correva in gergo con in “tandem” con il Tarantino, per il sistema della preferenza di genere. I due sostenuti dal grande elettore Diego Pipitone, che non è certo l’esempio del buon cittadino. Ed ancora la sindaca Toscano tirata in ballo anche se gli stessi pezzi d’inchiesta che vengono fatti filtrare – con cadenza periodica – lasciano emergere imprudenza, spregiudicatezza politica ma almeno al momento non reati. Pipitone – che non sarà certo uno stinco di santo – ma nelle fasi politiche ed elettorali in questioni era libero di muoversi come meglio reputava fare. Addirittura ripreso durante la seduta consiliare d’insediamento che registra le dimissioni di Tarantino. Ed ancora un giro d’intercettazioni che sono certo lo specchio della trasparenza, della buona politica e di un sistema democratico cittadino in grado di avere i necessari anticorpi per difendersi da distorsioni e finanche da possibili ed eventuali reati. Un clima politico che delegittima chi ha vinto ma che non assolve chi ha perso. Con grandi elettori e candidati che passano da uno schieramento all’altro senza colpo ferire. In tutto questo la politica non fa altro che fare quello che ha fatto in tante altre circostanze. Chi è sotto tiro, prova a difendersi. Chi sta dall’altra parte spera nella spallata. Tutto legittimo, da verificare se anche utile. Fratelli d’Italia schiera tutto il suo gruppo dirigente e chiede le dimissioni della sindaca Daniela Toscano. “Abbiamo letto – si legge in una nota del partito – delle ingerenze di personaggi noti agli uffici preposti, con casellari giudiziari che non hanno bisogno di essere commentati e rimaniamo basiti dall’ipocrita disinvoltura con cui, in questi anni, dal gruppo Toscano si siano dettate lezioni di moralità pubblica. Il sindaco Toscano di giorno criticava le frequentazioni, talvolta perfino le parentele, degli avversari politici che ne contestavano l’operato amministrativo, stringendo la sera accordi con personaggi pregiudicati per reati di una gravità inaudita del calibro di Pipitone. Non può tollerarsi oltre la persistenza di questa amministrazione che, con i voti decisivi del Pipitone, ha vinto al primo turno”. C’è di più. Fratelli d’Italia punta a fare di Erice un caso nazionale. Ecco come: “Abbiamo già concordato con la nostra onorevole Carolina Varchi di depositare oggi stesso interrogazione al Ministro competente affinché verifichi, tramite la Prefettura, se vi sono irregolarità al Comune di Erice. E’ in discussione l’onorabilità di una gloriosa istituzione, la credibilità della politica, la fiducia dei cittadini ericini che meritano trasparenza”. Firmato Giampiero Cannella, portavoce regionale, Maurizio Miceli, portavoce provinciale, Giuseppe Vassallo, consigliere comunale. Da qui la richiesta di dimissioni. Si fa sentire anche il Psi con il suo vicesegretario nazionale Nino Oddo che lascia alla magistratura il lavoro d’indagare e di accertare eventuali responsabilità, ma sottolinea anche che non può esimersi “dal giudicare falsato l’esito di quella consultazione elettorale”. E si dichiara orgoglioso “di essere ritenuto avversario da questi ambienti in ragione di una visione morale dell’impegno politico che mi ha sempre visto assolutamente nemico del sostegno mafioso e dell’uso del denaro nelle competizioni elettorali. Pur a costo di sconfitte nelle urne”.

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