Il problema se lo pone la Uil e con dovizia di particolari. Ed a conclusione di una verifica mette in luce un dato allarmante sull’imposta di soggiorno e la tassa di sbarco: “Il gettito in tutta la provincia, relativamente al 2019, ammonta ad oltre 3,1 milioni di euro. Su un totale di 24 Comuni la tassa di soggiorno o di sbarco per le isole viene applicata da 14 Comuni”. Da qui la considerazione: “I Comuni della provincia di Trapani rischiano un buco di bilancio a causa dei mancati incassi delle imposte di soggiorno e di sbarco a causa della pandemia. Sono i dati del servizio “Lavoro, coesione e territorio” del sindacato, con a capo la segretaria confederale Ivana Veronese. I dati fanno riferimento ad ogni singolo Comune: “La parte del leone la fanno Favignana con un gettito di 750 mila euro e San Vito Lo Capo con 693 mila euro, che insieme rappresentano il 46 per cento del gettito totale. A Trapani il gettito è stato di 459 mila euro; a Pantelleria attraverso la tassa di sbarco il gettito è stato di 272 mila euro; a Marsala 261 mila euro. Sia l’imposta di soggiorno che la tassa di sbarco “Si applicano ai turisti che pernottano una o più notti nelle strutture ricettive dei Comuni di riferimento. E varia da 10 centesimi a 5 euro per notte, mentre le isole possono applicare la tassa di sbarco che si applica a chi con aereo o nave approdi su un’isola e varia da 1,50 centesimi a 2,50 centesimi a turista”. La Uil rileva che “alle isole Egadi il contributo della tassa di sbarco è dovuto nella misura di 2,50 euro per ogni singolo passeggero per le tratte verso l’isola di Favignana e nella misura di 1,50 euro per le tratte verso le isole di Levanzo e Marettimo”. Mentre per quanto riguarda l’imposta di soggiorno: “A San Vito Lo capo la tassa dal giugno al 30 settembre è di 1,50 a notte in strutture ricettive fino a tre stelle e 2,25 euro a notte nelle strutture da 4 e 5 stelle, mentre per chi alloggia in campeggi e aree attrezzate è di 75 centesimi a notte”. Il segretario provinciale della Uil Eugenio Tumbarello ha voluto sottolineare che “si tratta di un’imposta di scopo, il che significa che il suo gettito è destinato a un apposito capitolo in bilancio dedicato a finanziare interventi di rilancio turistico come la manutenzione delle strutture ricettive, la promozione di eventi e di attività culturali ad esempio, e di riqualificazione urbana come la manutenzione degli edifici storici e dei beni culturali cittadini e il miglioramento dei trasporti pubblici locali. Più in generale, insomma, l’imposta è finalizzata a qualsiasi intervento volto a rilanciare i flussi turistici locali. Nel Decreto Rilancio sono stanziati 100 milioni di euro per compensare i Comuni per i mancati incassi, ma temiamo realisticamente che non siano sufficienti, basti pensare che lo scorso anno i 1.028 comuni italiani che applicano la suddetta imposta hanno incassato 586 milioni di euro, la sola città di Roma 129 milioni”.
UIL, “ATTENZIONE ALL’IMPOSTA DI SOGGIORNO”. TUMBARELLO: “I FONDI STATALI POTREBBERO ESSERE INSUFFICIENTI”
22 Maggio 2020
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