TRAPANI, IL REGOLAMENTO PER IL SOSTEGNO ALLE IMPRESE ARRIVA IN CONSIGLIO COMUNALE

6 Maggio 2020

Il regolamento potrà essere discusso nella prossima sessione di lavori consiliari. Il presidente Giuseppe Guaiana l’ha convocata per i giorni 11, 14, 18 e 21 maggio. Ha un preambolo politico sintetizzato in “Trapani in Salute”. Ed ha l’obiettivo di dare una prima risposta alla crisi economica determinata dalla pandemia e dalla chiusura di quasi tutte le attività imprenditoriali e commerciali del territorio. E’ un regolamento che punta ad un piano d’azione triennale (2020-2023) e che circoscrive il confini della sua efficacia agli equilibrio di bilancio ed alle risorse a disposizione del Comune. Equilibri e risorse che dovranno essere definite dalla giunta ed approvate dal consiglio comunale. La “manovra” della giunta Tranchida si muove su due elementi: interviene sulle spese di esercizio del sistema delle micro-imprese trapanesi e si pone come Comune “imprenditore” con le associazioni temporanee d’imprese. Il regolamento è definito in 16 articoli. Nell’articolo 3 vengono indicate le categorie dei beneficiari delle agevolazioni finanziarie. In particolare: Servizi di ristorazione; Esercizi di vicinato; Servizi alla persona; Operatori del turismo e Attività artigianali; Altre imprese che hanno sospeso l’attività; Altre imprese significativamente danneggiate. Nella parte del contributo in conto esercizio entrano in gioco Tari, Tosap ed imposta sulla pubblicità. Il meccanismo di agevolazione viene contrassegnata da tre quote. La prima, si legge nell’articolo 6, è determinata “in misura non inferiore ai due dodicesimi della Tari, depurata dalla quota relativa alla copertura dei costi fissi del servizio, dovuta dal singolo beneficiario per l’anno di presentazione della domanda di ammissione a contributo”. La seconda quota del contributo riguarda la Tosap: “Per occupazioni permanenti del suolo pubblico connesse all’attività di impresa: in misura non inferiore ai due dodicesimi della Tosap dovuta dal singolo beneficiario per l’anno di presentazione della domanda di ammissione a contributo. Per occupazioni temporanee di suolo pubblico connesse all’attività di impresa in misura non inferiore alla quota corrispondente al periodo dal 10 marzo al 3 maggio 2020”. La terza quota del contributo in conto esercizio viene

determinata “in misura non inferiore ai due dodicesimi dell’imposta comunale di pubblicità, relativamente alla pubblicità ordinaria, dovuta dal singolo beneficiario per l’anno di presentazione della domanda di ammissione a contributo”. La soluzione messa in campo dell’amministrazione interviene dunque sui costi delle imprese per il sistema dei rifiuti, per l’occupazione del suolo pubblico e per la pubblicità. I contributi in questione sono stati già anticipati dalla sospensione dei pagamenti delle tre “tasse”, così come stabilito dalla giunta e votato dal consiglio qualche giorno fa. Il contributo in conto esercizio ha anche qualche “varia ed eventuale” riferita alle diverse categorie beneficiarie. Ed è accompagnato da un principio generale: “Il contributo concesso sommato ad altre agevolazioni, a qualunque titolo, assegnate al beneficiario da disposizioni statali, regionali o comunali per la specifica copertura dei costi sostenuti per la Tari, la Tosap o l’imposta comunale di pubblicità, non potrà determinare un cumulo di agevolazioni superiore all’importo complessivamente dovuto dal beneficiario per i suddetti tributi nell’anno di assegnazione del contributo stesso”. C’è poi un punto del regolamento che mette le cose in chiaro. I beneficiari dovranno: “essere in regola con il pagamento della Tosap, della Tari e dell’imposta comunale di pubblicità ovvero dare espresso consenso alla compensazione del contributo assegnato con gli importi non versati delle suddette imposte”. Chi risponderà all’avviso pubblico che sarà definito dopo l’approvazione del regolamento dovrà, tra le altre cose, anche “impegnarsi a sottoscrivere protocolli diretti alla valorizzazione solidale e tipica dei prodotti dell’economia trapanese quali a titolo esemplificativo quelli previsti dal Distretto del Cibo e dalla De.Co”, che sta per Denominazione Comunale d’Origine. Le risorse sono dunque da stanziare e si annunciano anche a geometria variabile perché potrebbero entrare in gioco anche quelle regionali, nazionali ed europee. Sia quelle già definite ma soprattutto quelle ancora da definire. L’amministrazione dovrà quindi fare il punto e la sintesi tra le risorse e le richieste che arriveranno dalle imprese. Il regolamento detta il percorso che verrà seguito per tenere la manovra in equilibrio. Il capitolo dei contributi in conto capitale è sicuramente più innovativo. Il Comune punta sulle Ats, sulle associazioni temporanee di scopo che hanno “finalità di interesse pubblico diretto ad almeno uno dei seguenti obiettivi: riqualificare l’immagine e migliorare la vivibilità urbana; accrescere le capacità attrattive delle attività; migliorare il servizio offerto ai consumatori ed ai turisti”. Il regolamento segna tempi e raggio d’azione: “Il programma di investimenti dovrà essere realizzabile nel tempo massimo di 18 mesi e potrà comprendere una o più delle seguenti tipologie di spesa: arredo urbano permanente e stagionale – esempio luminarie, addobbi natalizi ed altro; interventi omogenei per il miglioramento delle performance estetiche dell’area ivi comprese le vetrine e gli spazi esterni delle attività imprenditoriali; interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche per la fruizione dei servizi offerti dalle attività imprenditoriali; impianti, macchinari, e attrezzature di uso comune finalizzate a migliorare il servizio offerto ai consumatori ed ai turisti; investimenti immateriali per la promozione dell’area”. Questa invece la funzione del Comune nelle Ats: “Sarà capofila ed attuatore dei programmi di investimento, con mandato gratuito ed irrevocabile di rappresentanza nei confronti dei terzi da parte degli operatori economici facenti parte dell’Ats”. Ed ancora: “Resteranno nella proprietà del Comune di Trapani gli interventi realizzati, fermo restando gli obblighi connessi alla gestione posti a carico degli operatori economici facenti parte dell’Ats”. Da qui l’impegno finanziario del Comune che interverrà “per un importo di almeno il cinquanta per cento delle spese previste dai programmi di investimenti”. Anche in questo caso ci sono una serie di paletti da rispettare e soprattutto l’intervento viene legato a doppio filo alle risorse che sarà possibile utilizzare. Sarà un avviso pubblico a dare il via libera alle proposte che arriveranno dal territorio.

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