MARSALA, VENTIQUATTRO FIRME PER SALVARE IL PORTO

16 Aprile 2020

Ventiquattro firme per non parlare di un’altra occasione mancata, di un altro progetto andato in fumo dopo anni di dichiarazioni e di propaganda sullo sviluppo della città di Marsala. Ventiquattro firme che chiedono una risposta chiara sul porto. Ventiquattro firme che partono da un dato di fatto. La Regione ha revocato le concessioni alla società “MYR”, che avrebbe dovuto realizzare il cosiddetto “porto privato”. La decisione di Palermo è legata alle inadempienze della società. L’accordo di programma che dava il via libera al progetto e soprattutto alla sua realizzazione porta la data del 15 aprile del 2016. Ma la società, in corso d’opera, s’è accorta che l’accordo non poteva reggere perché comportava investimenti per circa 20 milioni di euro senza alcun euro di reddito. Da qui la richiesta al governo regionale di rivedere l’opera. Le ventiquattro firme fanno rilevare che dal giorno della firma dell’accordo di programma ad oggi non ci sono state novità tali da poter chiedere, come ha fatto la “MYR”, un intervento per riconsiderare “l’architettura generale di tutto il progetto”. Le ventiquattro firme fanno rilevare, nella loro nota inviata alla stampa che “la comunità tutta abbia diritto di sapere con estrema chiarezza quali impedimenti hanno portato a vedere sempre più come un miraggio la realizzazione di un’opera strategica per il territorio”. Sottolineano anche che nell’accordo non era prevista alcuna fideiussione ed una sola penale, che potrebbero essere state le condizioni essenziali e fondamentali per poter chiedere gli interventi per opere di pubblica utilità. Una sorta di garanzia per la buona riuscita di un’opera che invece è in panne. Le ventiquattro firme chiedono chiarezza per evitare che tutto possa essere ridotto ad un bluff. S’appellano al sindaco e lo sollecitano a chiamare in causa la Regione, aprendo così un altro capitolo che riguarda la storia del porto. Si tratta di 27 milioni di euro, previsti nel Piano integrato delle Infrastrutture e della Mobilità. Sono lì dall’aprile 2017. Le ventiquattro firme non hanno dubbi “potrebbero scongiurare la chiusura di un porto che di mese in mese ha continuato il suo inesorabile degrado”. Ritengono anche che sia materia, quella del porto, che dovrebbe interessare ed attivare il consiglio comunale. Magari alla prima seduta utile.

Le ventiquattro firme

Marco Saladino, Roberta Pulizzi, Pippo Obbiso, Sebastiano Grasso, Pietro Titone, Caterina Martinez, Francesca Parrinello, Daniele Nuccio, Matteo Linares, Giuliana Zerilli, Gianluca Lupo, Rino Bonomo, Milena Urso, Lillo Gesone, Fabio Genna, Luca Di Giovanni, Antonino Fardella, Ignazio Passalacqua, Claudio Montalto, Tommaso Picciotto, Massimo Pastore, Ivan Cappello, Rossella Ingrassia, Katia Regina.

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