CORONAVIRUS, MUSUMECI: “OGNI CITTADINO DEVE FARE IL MESTIERE DI CITTADINO”. LA STRATEGIA DELLA REGIONE

24 Febbraio 2020

“Non c’è alcun motivo di essere allarmati”. Ha esordito così il Presidente della Regione Nello Musumeci incontrando i giornalisti a Palazzo d’Orleans dopo un vertice operativo di 2 ore e mezza sul caso Coronavirus. “Tutte le strutture preposte – ha aggiunto – stanno facendo quel che è possibile fare”. Il Governatore della Sicilia ha sottolineato che finora sono stati fatti 50 tamponi su cittadini italiani e stranieri e che tutti e 50 sono risultati negativi. “Alcuni tamponi – ha rimarcato Musumeci – sono stati fatti su cittadini cinesi per precauzione e per tenere in tranquillità la popolazione indigena, perché c’è anche questo dato da prendere in considerazione”. “Siamo – ha dichiarato – nella fase A di prevenzione, ma siamo pronti, speriamo mai, ad attivare la fase B, quella dell’emergenza”. Le strutture sanitarie per i tamponi sono il Policlinico di Palermo e quello di Catania. E’ dunque lì che si fanno i test per verificare l’eventuale presenza del virus. Sono invece stati allertati e sono pronti ad accogliere i cittadini da porre in quarantena – se ci sarà la necessità -, gli ospedali militari di Palermo e Messina. “Più che preoccuparsi – ha sottolineato Musumeci – è meglio occuparsi. Mi riferisco alle misure di cautela, che riguardano l’igiene personale, l’importanza di lavarsi le mani più volte. Di fronte a sintomi che potrebbero far pensare al contagio del virus la cosa da non fare è quella di rivolgersi al pronto soccorso. E’ invece importante chiamare il proprio medico di famiglia o utilizzare i numeri che sono a disposizione. La Regione, dallo scorso 27 gennaio, ha emanato le direttive alle strutture sanitarie dell’Isola”. Una direttiva dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza chiama in causa gli ospedali siciliani ponendo la necessità di una maggiore sanificazione delle strutture, in particolare dei servizi igienici, dei corridoi, delle mense. La Regione ha intanto deciso di sospendere tutte le gite scolastiche da e per la Sicilia “anche se – ha detto Musumeci – ci sarà una ricaduta negativa sul turismo, il diritto alla salute viene prima di qualsiasi cosa”. E’ in cantiere una campagna d’informazione e di comunicazione che “dovrà essere capillare ed accessibile a tutta la popolazione”, ha evidenziato Musumeci, che ha anche annunciato un portale per dare informazioni agli studenti: “E’, in particolare, per quelli che potrebbero arrivare dalle zone gialle, perché quelli nelle aree rosse non dovrebbero avere possibilità di muoversi. Invitiamo questi giovani ad una sorta di autodeterminazione ed a restare a casa, nel caso venissero in Sicilia, per 14 giorni”. Musumeci ha annunciato che domani parteciperà alla riunione dell’unità di crisi nazionale presieduta dal premier Giuseppe Conte: “Abbiamo bisogno di avere risposte chiare sugli arrivi dai porti, dagli aeroporti e dalle stazioni ferroviarie. Il lavoro che è stato fatto finora è importante, ma c’è qualcosa che fa approfondita. Ieri, ad esempio, ci sono stati 63 voli dai quattro maggiori aeroporti dell’Isola, quindi, Palermo, Catania, Trapani e Comiso per un totale di 9.620 passeggeri, con i controlli previsti dal protocollo, ma ci risulta che sono anche arrivati migliaia di passeggeri senza un accurato controllo. E’ dunque necessario intervenire e nella riunione dell’unità di crisi porremo la questione”. Musumeci ha anche affrontato la questione immigrati: “E’ delicata perché si rischia di essere oltranzisti da un lato o dall’altro. E’ comunque fondamentale che gli accertamenti, per chi arriva in nave, vengano fatti a bordo piuttosto che a terra e che per i casi particolari, qualora vi fossero, si dovrà agire secondo protocollo, con la quarantena”. Il Presidente della Regione incontrerà nelle prossime ore e dopo la riunione a Roma i Prefetti dell’Isola ed è in stretta comunicazione con il presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando. “In momento difficile come questo – ha concluso Musumeci – non dobbiamo perdere il controllo e dobbiamo rimanere razionali. Ogni cittadino deve fare il mestiere di cittadino che mai come in questo momento diventa importante”.

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