Un valore commerciale di circa 3 milioni e mezzo di euro. Ma frutto di scavi clandestini in giro per l’Italia. I Carabinieri della Sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala, hanno messo fine alla vendita di monete sicule e romane di notevole interesse archeologico e numismatico. L’hanno fatto attraverso i controlli sul portale aste on line di eBay. Ed ecco cosa hanno scoperto: “E’ stata riscontrata – si legge in una nota – la vendita, da parte di un pensionato di Castelvetrano, di numerose monete. In particolare, le indagini hanno consentito di accertare che il pensionato – nei cui confronti si è proceduto per ricettazione – aveva realizzato presso la propria abitazione un vero e proprio laboratorio di restauro, all’interno del quale il materiale numismatico, proveniente da scavi clandestini, veniva ripulito, fotografato, catalogato e successivamente spedito agli acquirenti. Le successive investigazioni hanno permesso di denunciare altre ventidue persone coinvolte a vario titolo nei traffici illeciti e sequestrare, complessivamente, 265 reperti archeologici, tra cui: monili, fibule, pesi da telaio, oggetti ceramici, nonché 7.905 monete antiche, quest’ultime prevalentemente di epoca magno greca, in bronzo, argento ed oro, per la maggior parte relative a zecche della Sicilia: Panormus, Siracusa, Catania, Camarina, ed altre”. Nella nota dei Carabinieri viene evidenziato che “le consulenze disposte dalla Autorità Giudiziaria hanno confermato che le monete sono tutte di notevole interesse, perché aventi carattere di rarità, pregio e varietà di coniazione, tali da essere di grande aiuto per lo studio della sequenza dei conii, della tipologia e delle medie ponderali”.