Una operazione mediatica. Non di più, nulla di meno. Per Forza Italia, Diventerà Bellissima e Fratelli d’Italia la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione dell’ATM è soltanto una iniziativa del sindaco Giacomo Tranchida ed ha soltanto un valore propagandistico. E di potere perché c’è il passaggio da un amministratore unico ad un Cda con 5 componenti. Le modifiche statutarie approvate a Trapani dicono che 3 componenti vanno al Comune capoluogo e due ai Comuni di Erice, Favignana e Paceco che hanno deciso di aderire alla “Grande ATM” ma senza che al momento vi sia ancora un atto formale. Ed è qui il punto che le tre forze di opposizione denunciano politicamente ed in punta di diritto. Prima obiezione: “I Comuni al momento, non sono entrati nella compagine societaria di ATM, non ne fanno parte, devono deliberare i rispettivi consigli comunali, devono arrivare ancora le offerte di acquisizione di quote e tutto deve essere fatto nel rispetto dei bilanci comunali dei rispettivi Comuni che si sono resi disponibili ad entrare in ATM. Erice peraltro, rispetto ai primi due, ha più di una difficoltà, di ordine tecnico – giuridico, considerata l’offerta di gestione del servizio strisce blu della sua partecipata Funierice; operazione che, in caso di delibere positive dei consiglieri, la sezione controllo della Corte dei Conti potrebbe verificare”. Seconda obiezione: “Non ci risultano designazioni formali, o indicazioni che dir si voglia, da parte delle giunte comunali di Erice, Paceco e Favignana, semplicemente perché tecnicamente sarebbero impossibilitati non abbiamo dubbi quindi che le nomine siano state fatte formalmente solo dal Sindaco, sulla base accordi politici con la coalizione che lo sostiene, grazie alla modifica dello Statuto – che ha voluto lo stesso sindaco – che nella sostanza, invero, prevede un aumento delle poltrone e degli incarichi da assegnare”.
Terza obiezione: “Tranchida non può dire ciò che è stato propagandato. Non esistono 2 componenti del Cda in quota ai Comuni di Paceco, Erice e Favignana perchè questi enti non fanno parte – e non si sa quando e se ne faranno parte – della compagine societaria”.