BIRGI, OMBRA: “NON SOLO PASSEGGERI MA ANCHE CARGO E RICICLO DEGLI AEROMOBILI NEL FUTURO DELLO SCALO TRAPANESE”

20 Gennaio 2020

Il punto della situazione con i sindaci del territorio, perché non c’è tempo da perdere e soprattutto perché c’è la necessità di avere le idee chiare sul rilancio dell’aeroporto di Birgi. Ed il presidente dell’Airgest Salvatore Ombra le idee ce l’ha chiare. Il confronto con i sindaci, a Palazzo D’Alì, è stato tecnico ed operativo. L’imprenditore marsalese è entrato nel dettaglio. E così ha confermato che i 9 milioni e 400 mila euro della Regione sono in sicurezza. Perché “sono stati assegnati lo scorso 28 dicembre”, dopo il rischio di essere dimezzati per problemi di bilancio a Palazzo d’Orleans. Pericolo scampato. Ma anche via libera al cosiddetto “MEO Test”. E’ la prova che l’Europa chiede di superare per evitare che venga posto il veto come aiuto di Stato. L’Airgest ha incaricato una società specializzata, che ha fatto il suo lavoro, “quello d’indicare la redditività per il territorio di ogni centesimo di euro investito”, ha sottolineato Ombra”. Le carte sono state trasmesse alla Regione. Serve il via libera alla procedura per utilizzare i 9 milioni: con bando o con una soluzione diretta in accordo con una compagnia aerea. “C’è da verificare – ha aggiunto Ombra – se utilizzarli in due o quattro anni, in quest’ultimo caso con una sorta di sotto MEO”. Idee chiare pure sulla continuità territoriale. A Roma il Ministro ha firmato il decreto: 35 milioni di euro, con il co-finanziamento regionale per 8 milioni. Le tratte onerate non riguardano soltanto Birgi ma anche Comiso. “Si poteva fare meglio? – s’è chiesto Ombra. E si è pure dato una risposta: “Sì, forse si poteva fare meglio. Ma soltanto Birgi ha avuto 6 destinazioni. Mi auguro che chi si aggiudicherà la gara vorrà considerare il nostro aeroporto come base”. Il presidente ha poi confermato che Alitalia, che si è aggiudicata il lotto Roma e Milano con il vecchio bando vuole “circa 2 milioni di euro per raddoppiare i voli” e che Blue Air – altra compagnia con bando assegnato – ha deciso di abbandonare e di non proseguire con le procedure. Ombra ha ribadito l’interesse di altre compagnie per collegamenti con l’Inghilterra, la Spagna e la Germania ma ha anche rimarcato che “le compagnie si muovono come pachidermi. Dall’interesse al via ai voli passa tempo”. Idee sempre chiare sul traffico cargo. Birgi potrà avere un ruolo da protagonista, perché può essere una buona base logistica e perché la Sicilia è tra le regioni che utilizzano di più gli acquisti on line. Ombra ha tuttavia sottolineato che “non si tratta di un percorso facile e non si può realizzare in poco tempo. Ci stiamo lavorando e soprattutto crediamo in questa opportunità”. Ma una spinta in avanti decisiva e soprattutto nuova rispetto alle altre soluzioni riguarda il “riciclo” degli aeromobili. Il 96% di un aereo viene recuperato “perché c’è rame, oro, argento, alluminio, ci sono le strumentazioni di bordo. C’è il mercato del disassemblaggio. Stiamo procedendo bene. C’è una società interessata, pronta ad investire 16-18 milioni di euro. Realizzeranno tre hungar all’interno dell’aeroporto nella zona più vicina al mare. Il prossimo 23 gennaio sarò a Roma all’Enac, assieme ai rappresentanti della società per definire il percorso da seguire per iniziare i lavori”. Ombra ha infine fatto chiarezza sui soldi dei Comuni. Ed ha indicato due strade che possono essere seguite. Una rimanda all’Unione Europea. C’è da presentare la documentazione per ottenerne la certificazione e qui il disco verde per trasferire le somme che sarebbero impiegate in un nuovo coo-marketing. Tempi di attesa? I più ottimisti dicono 3 mesi, i più pessimisti 6 mesi. Tutti sono d’accordo che comunque l’esito è incerto. C’è poi la strada della pubblicità che i Comuni potrebbero acquistare all’interno dello scalo per fare promozione turistica. In questo caso non ci sarebbero autorizzazioni da ottenere ed i soldi entrerebbero direttamente nelle casse dell’Airgest. Società che è al 99,9% della Regione che dovrà presto passare ad una nuova ricapitalizzazione.

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