TRAPANI, L’ESPERTO DEL DISTRETTO TURISTICO PERNICIARO: “UN NUOVO MARCHIO PER IL TERRITORIO”

3 Ottobre 2019

“Qualità e serietà”. “Un nuovo marchio che rappresenti un territorio”. “Un brand che non ha ancora un nome”. “Puntiamo su internet e su tutti gli strumenti di comunicazione che formano le idee dei turisti”. “Ci sarà un piano editoriale”. “I nostri competitors investono milioni di euro. Noi abbiamo pochi soldi ma li utilizzeremo al meglio”. “Non c’è una strategia di offerta turistica”. “Il portale sarà in continuo aggiornamento”. Sono le parole d’ordine che l’esperto di destinazione del Distretto Turistico Marco Perniciaro ha messo in campo – in conferenza stampa, nella sede di Sicindustria Trapani – per presentare il progetto di marketing territoriale che punta a delineare una svolta nell’offerta turistica del territorio. Il quadro di riferimento definito dall’esperto del Distretto è da Anno zero. Non c’è un marchio territoriale che va dunque costruito puntando sull’identità del territorio: non soltanto degli 11 Comuni che hanno aderito al progetto. Chi si aggiudicherà uno dei tre avvisi dovrà proporre un brand da mettere sul circuito internazionale della comunicazione turistica. Perniciaro ha sottolineato che non c’è alcun nome già definito. Di conseguenza la denominazione “West Sicily” non esiste nella realtà. Il nome sarà scelto da chi avrà il compito di consegnare al Distretto il nuovo marchio territoriale. “Prima il marchio – ha sottolineato l’esperto – e poi la programmazione. Marchio che dovrà essere nei canali di comunicazione che finiscono per formare la scelta del turista”. Nella prima fase del progetto i Paesi obiettivo sono Germania, Spagna, Inghilterra e Francia, ma anche il mercato italiano. Il portale avrà un ruolo centrale nel progetto del Distretto. Portale che è stato accompagnato da tante polemiche, soprattutto sui costi. Polemiche nate da una nota stampa del commissario del Libero Consorzio Comunale Raimondo Cerami – rientrate dopo un chiarimento con la presidente del Distretto Rosalia D’Alì – ma ancora presenti e che hanno portato ad una reazione di Perniciaro che ha smentito la teoria del doppione: “Non ci sono già siti come quello che intendiamo mettere a disposizione del progetto. Ci sono già dei progetti? Bene, noi siamo aperti al confronto, perché lavoriamo nella massima trasparenza. C’è chi ha delle foto? C’è chi ha fatto analisi sul turismo nel territorio? Bene, verifichiamo assieme di cosa si tratta e lavoriamo in sinergia”. Tre avvisi dunque. Per pubblicizzare la destinazione che verrà con 120 mila euro, all’interno di un investimento più ampio di 190 mila euro, con la differenza da utilizzare nei canali social. Un altro avviso da 200 mila euro avrà al suo interno una spesa di 90 mila euro per i contenuti video. Mentre il portale delle polemiche (circa 40 mila euro) fa parte di un avviso complessivo di 150 mila euro per determinare marchio e brand. Perniciaro ha anche aggiunto: “Se ci sarà una domanda ed è quello che intendiamo sviluppare potrebbero anche esserci più vettori interessati al rilancio di Birgi”.

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