“Ci vogliono soldi, soldi veri”. Alla sua prima uscita ufficiale da neo presidente dell’Airgest, Salvatore Ombra è stato diretto e chiaro, com’è nel suo stile. Ha definito l’aeroporto di Birgi “un paziente con grandi difficoltà di sopravvivenza”. Ma l’imprenditore marsalese, oltre che ad essere ottimista, per sua stessa ammissione, è anche fiducioso. A tempo, però. Per i prossimi due anni ha già indicato l’obiettivo, “la madre di tutte le battaglie”. Si tratta di utilizzare la nuova legge regionale che consentirà, dopo un iter articolato, il cosiddetto sistema MEO (Marketing Economy Operator), di aprire il confronto tra l’Airgest e le compagnie aeree per portare voli su Birgi. “Siamo già al lavoro”, ha annunciato Ombra. I soldi per raggiungere la meta sono quelli della Regione. La società di gestione potrà chiudere accordi con le compagnie con una serie d’incentivi che dovranno dimostrare la capacità di stimolare la produzione di ricchezza sul territorio. E’ l’unica via per evitare che la Commissione Europa possa denunciare un aiuto di Stato. Ombra ha messo dei paletti: “Dobbiamo correre ma per la Summer 2020, non c’è più tempo per la Winter 2019. E’ giusto essere chiari. Faremo tutto il possibile per i prossimi mesi, ma è alla stagione estiva che dobbiamo puntare”. Ombra è già stato presidente dell’Airgest, dal 2007 al 2012. Il presidente che sfiorò la soglia dei 2 milioni di passeggeri. Ma soprattutto il presidente dell’accordo forte con Ryanair che continua a considerare “la compagnia più affidabile”. I contatti con gli irlandesi sono già in campo perché Ombra considera Ryanair “un interlocutore importante”. Con la presidenza Ombra la base Ryanair era con quattro aeromobili e stava per arrivare il quinto. “Non è vero – ha chiosato il presidente – che è costato troppo l’accordo con loro. Al contrario. E’ stato determinante per lo sviluppo del territorio. Creava economia. Qui ed a Marausa c’erano i villaggi Ryanair, la gente si sposava, viveva qui”. Ed i numeri stanno con Ombra. Se Birgi costava circa 7 milioni di euro, erano ben 400 milioni quelli che venivano prodotti dall’utilizzo dell’aeroporto come volano di crescita. Con Ryanair – che attende ancora 650 mila euro dal co-marketing con i Comuni – il dialogo sarà serrato anche se lo stesso Ombra ha precisato che non ci sono più le condizioni della sua prima presidenza e che Ryanair sta affrontando una fase impegnativa per questioni legate agli aeromobili che avrebbe voluto mettere in campo. Questione complicata che ha portato e porterà la compagnia a ridurre i voli, Catania e Palermo ne sanno già qualcosa. Ma se la nuova legge regionale è “la madre di tutte le battaglie”, Ombra denuncia il rischio di poter perdere la “guerra”. Per il presidente sarà fondamentale, ora – non c’è tempo da perdere -, programmare il futuro dell’aeroporto e del territorio dal 2021. “E’ questo – ha sottolineato – che mi preoccupa di più. Birgi non può farsi carico, come ha già fatto, del finanziamento dello sviluppo del nostro territorio. E’ il territorio a dover fare la sua parte indicando un progetto di crescita. Incontrerò tutti gli attori istituzionali, pubblici e privati, perché è arrivato il momento di prendere delle decisioni. La Regione non può continuare a pagare. Fra due anni dovremo essere pronti con una nostra soluzione, altrimenti rimarremo in vita soltanto per i prossimi 2 anni”. Messaggio chiaro e forte che è già arrivato ai destinatari: Comuni, Camera di Commercio, politica, a tutti i livelli, ed imprenditoria privata. Nessuno potrà tirarsi indietro. E’ questa la linea Ombra ed il presidente ha provato anche a darne un assaggio: “Chiederò presto un incontro con il commissario dell’ex Provincia perché la rotonda non può rimanere in questo stato. Deve essere illuminata e sistemata. L’aeroporto è il biglietto da visita di un territorio ed oggi è tutto al buio, anche la strada che costeggia l’area militare”. Ombra sconti non intende farne neanche a se stesso, ora che è tornato al vertice di Airgest: “Sapete cosa ho fatto per prima cosa appena sono torno qui? Sono andato a visitare i bagni. Possono essere vecchi ma non sporchi. Non è accettabile”. Il neo presidente ha aggiunto che “la struttura aeroportuale merita un riassetto”. “Presto – ha rimarcato – incontrerò tutti i dipendenti perché questa sfida si vince tutti assieme”. Sfida che l’imprenditore marsalese intende vincere nel segno della chiarezza: “Chiederò al Comune di Marsala di sapere perché le tratte assegnate con l’ultimo bando, ormai concluso nelle procedure, non sono state ancora contrattualizzate”. Il riferimento è ai voli per Milano e Roma dell’Alitalia e per Torino di Blue Air. Sono gli unici bandi assegnati. Ombra ha registrato l’interesse dell’ex compagnia di bandiera italiana per lo scalo di Birgi ed è pronto ad accogliere a braccia aperte anche “le piccole compagnie aeree che ci sono in Europa. In questa fase a noi va tutto bene pur di rilanciare l’aeroporto”. Ma il pallino fisso rimane quello del progetto: “Non per mancare di rispetto a Dubai ma fino alla metà degli anni Settanta era solo sabbia. Nel 1975 hanno messo in campo un progetto per i successivi 25 anni ed ora sono quel che sono. Vogliamo provare, almeno, a programmare lo sviluppo del nostro territorio per i prossimi 5 anni?”. Ombra vuole farlo con Airgest “perché Airgest può anche non esserci più, ma vi assicuro che non ci sarà un Airgest due. E’ bene chiarirlo. Perché la concessione totale verrebbe ritirata e messa a bando, tutto sotto il controllo dell’ENAC e con tempi molto lunghi. Chi dice il contrario sa che non sta dicendo la verità. Rimarrebbe dunque soltanto la base militare”. E se per Ombra l’unione fa la forza è anche vero che deve essere una unione su un progetto condiviso. Ecco perché non ha avuto dubbi a “bocciare” il progetto di promozione turistica che ha finora visto il Comune di Trapani, capofila di una proposta di promozione del territorio attraverso altri canali di comunicazione. “Posso anche fare pubblicità – ha vergato Ombra – ma se poi non posso arrivare sui territori non ho raggiunto l’obiettivo. L’aeroporto è l’unico mezzo di comunicazione in questa fase”. La nomina di Ombra porta la firma del Presidente della Regione Nello Musumeci. Il resto del consiglio d’amministrazione rimasto al suo posto, con la conferma di Carmela Madonia, dirigente regionale, e dell’altro marsalese Saverio Caruso. Nel collegio sindacale sono invece presenti Gerlando Piro, Carolina Cucurullo ed Antonio Galfano. Ombra ha preso il posto del dimissionario Paolo Angius.
OMBRA: “BIRGI STA MALE MA LA VERA SFIDA SARA’ TRA DUE ANNI. CI GIOCHIAMO TUTTO”
20 Agosto 2019
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