IL “TESORO” DI GIBELLINA E LA STRATEGIA DI GUCCIARDI

20 Agosto 2019

La svolta in 5 articoli di un disegno di legge che dovrà essere esaminato dalla Commissione Cultura dell’Assemblea regionale siciliana. Un progetto: far rinascere Gibellina, coinvolgendo tutta la Valle del Belice. Un giacimento culturale di valore inestimabile che rischia di uscire fuori dalla memoria. La capitale internazionale dell’arte contemporanea senza tutela, senza rispetto per un’azione politica, quella dell’ex sindaco Ludovico Corrao, che può essere travolta dall’indifferenza, dall’ignoranza, lasciando un vuoto ancora più duro e terribile del sisma del 1968. Il disegno di legge presentato all’Ars da Baldo Gucciardi punta ad impedire una deriva che sta già, da anni, producendo effetti devastanti. “Gibellina – scrive il parlamentare del Pd – ha il più grande patrimonio di arte contemporanea d’Italia”. Ed è difficile dargli torto perché l’elenco è lungo e prestigioso: il Cretto di Burri, il Sistema delle Piazze di Franco Purini e Laura Thermes, i palazzi di Samonà, decine d’installazioni, le sculture e le architetture di Pietro Consagra. Ed ancora: due Musei. Quello civico che custodisce le opere di Carla Accardi, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Afro, Totj Scialoia, Alighiero Boetti, Achille Perilli e Sanfilippo. Con le macchine sceniche di Arnaldo Pomodoro. Ed il Museo delle Trame del Mediterraneo, gestito alla Fondazione Orestiadi, che si trova nelle Case Di Stefano di proprietà del Comune. Un vero e proprio “tesoro” che rimane fuori dai circuiti mondiali di arte contemporanea e che viene condannato all’oblio. Gucciardi, con la sua proposta di legge, punta a metterlo in rete, a finanziarlo con un fondo di 100 mila euro all’anno: 40% per la promozione e 60% per la conservazione ed il restauro delle opere e per acquistarne di nuove in collaborazione con la Fondazione Orestiadi. Il disegno di legge definisce una strategia diretta: la Regione finanzia, il Comune programma gli interventi e si confronta con la Fondazione, regolando i rapporti con un protocollo d’intesa, in particolare per acquistare nuove opere. Il parlamentare del Pd ha pensato anche ad un Centro regionale per la documentazione, conservazione e restauro dell’arte contemporanea e ad una scuola di alta formazione, perché si tratta di opere che vanno spiegate, che possono essere di difficile lettura culturale. “E’ il tentativo – ha aggiunto Gucciardi nella sua relazione al testo di legge – di ricostruire le anime oltre che le case”. E’ l’impegno a recuperare il tempo perduto, che ha isolato progressivamente tutta la Valle del Belice, ed a produrre ricchezza con la cultura. L’Ars può dunque mettere in campo uno strumento operativo per costruire un percorso turistico-culturale che possa riproporre Gibellina al mondo, così com’è stato con Corrao, uomo e politico del dialogo con l’altra sponda del Mediterraneo. Dallo scorso 25 luglio il disegno di legge è in Commissione Cultura.

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