SCRITTE INGIURIOSE CONTRO L’EX AMMINISTRATRICE DEL TRAPANI CALCIO PAOLA IRACANI

29 Maggio 2019

Com’era prevedibile, dopo giorni di pressione mediatica, di notizie in libertà sul Trapani Calcio – piccolo particolare, stasera la squadra affronta la sua prima gara di play off al “Massimino” di Catania, davanti a 20.000 persone e con una sparuta rappresentanza granata -, di attacchi alla società, di imprecisati salvatori della patria, di dichiarazioni e controdichiarazioni, di illazioni, di colpi bassi, di condizionamenti, d’insidie, non poteva mancare – la ciliegina sulla torta – l’atto intimidatorio, la minaccia. E’ arrivata sotto forma di scritte ingiuriose contro l’ex amministratrice unica del Trapani Calcio Paola Iracani. In un clima di assoluta incertezza che non nasce ora ma dal giorno stesso della cessione della società chi mesta nel torbido ed agisce nella notte senza assumersi la responsabilità di ciò che scrive trova terreno favorevole. Le scritte sono state immediatamente cancellate. E’ stata presentata una denuncia, ma il fatto rimane. La Liberty Lines ha preso le difese e solidarizzato con il suo presidente. La commercialista è infatti a capo della società. Difesa e solidarietà che ha voluto esprimere anche il gruppo Morace. Ecco la nota di Liberty e dei Morace: “Abbiamo denunciato i fatti alle autorità e faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per tutelare la dignità e il buon nome di Paola Iracani, validissima professionista alla quale peraltro la tifoseria trapanese dovrebbe essere grata per il lavoro svolto negli ultimi anni alla guida della società sportiva. Già da alcuni giorni, purtroppo, in città si respira un clima pesante, ben diverso da quello che ha caratterizzato una stagione calcistica ricca di successi e dispiace che un atto così ignobile giunga proprio nel giorno in cui la squadra si gioca una bella fetta di promozione proprio grazie a un grande lavoro d’equipe diretto da Paola Iracani”. Da qui il sospetto: “Probabilmente qualcuno non ha ancora digerito la cessione della società e utilizza metodi beceri e insulsi per manifestare il proprio dissenso. È appena il caso di ricordare che la decisione di cedere la società è stata assunta, già la scorsa estate, dal vertice della compagnia e dalla famiglia Morace per l’oggettiva impossibilità nel portare avanti gli sforzi che hanno contraddistinto un quindicennio ricco di successi per il Trapani calcio: Paola Iracani, da valida amministratrice quale si è sempre dimostrata, ha condotto la trattativa nel pieno interesse della società e della tifoseria che essa rappresenta”. Tuttavia è qui il punto che, al di là dell’atto intimidatorio che va condannato, consegnando alle proprie responsabilità chi l’ha posto in essere, continua ad essere oggetto del contendere. La cessione – nel giorno stesso che è stata definita – non è stata considerata nell’iteresse della società e della tifoseria, ma soltanto della proprietà. Perché dal giorno stesso del passaggio di consegne sono partite le bordate mediatiche sulla nuova proprietà e sull’amministratore delegato Maurizio De Simone. Dal quel giorno hanno preso corpo le illazioni sulla consistenza finanziaria del nuovo gruppo, sul pagamento degli stipendi dei tesserati. Parentesi non indifferente, illazioni spesso false perché il gruppo De Simone finora ha onorato in buona parte i suoi impegni. C’è stata anche la fase delle cordate immaginarie. Perchè s’è spinto e si continua a spingere per una cessione del Trapani da parte di De Simone ma non ci sono però gli acquirenti. O meglio soltanto uno, Giorgio Heller che ieri è stato in città. Ha parlato con i tifosi, con il sindaco. Ha pure presentato una manifestazione d’interesse per l’acquisto delle quote che è davvero difficile considerare una base di trattativa. “Certe manifestazioni di inciviltà – concludono Liberty e Morace – rischiano di oscurare una bella pagina di storia sportiva e ci auguriamo che la parte sana della città, le sue istituzioni e la tifoseria tutta manifestino la massima solidarietà nei confronti di Paola Iracani che ha sempre agito per il bene della società con la schiena dritta e con notevoli sacrifici personali”.

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