BIRGI, LE QUATTRO COMPAGNIE, LA PRIVATIZZAZIONE E LE POLEMICHE

6 Aprile 2019

Boccata d’ossigeno per l’aeroporto di Birgi. La seconda fase dei bandi per le nuove tratte ha fatto un passo avanti. Dopo il flop del primo bando – soltanto Alitalia per Milano e Roma e Blu Air per Torino – è stato seguito il percorso della procedura negoziata, concordato tra Regione, società di gestione dello scalo, e Comuni trapanesi, con quello di Marsala a fare da capofila. La procedura negoziata si è conclusa con la presentazione di quattro manifestazioni d’interesse: “Tayaran jet”, “Topjets World Wide srl”, Air Malta e “Tele 2000 srl”.

Tayaran jet

E’ una compagnia low cost, nasce nel 2017, è bulgara ma con proprietari italiani, precisamente, siciliani. E’ controllata al 100% dalla “Tayaran Holding Ltd”, con sede a Malta. Ha due Boeing 737/300. Il motto è “Solo con il Cuore si può toccare il Cielo” e la sua mission è quella di “collegare, tra loro, le città di medie e piccole dimensioni italiane ed europee, con voli diretti, comodi ed economici”. Nell’agosto dell’anno scorso ha collegato Milano Malpensa a Catania – per contro della “Ernest Airlines” – ed anche Malpensa-Tirana-Pisa.

Topjets World Wide srl

La sede della compagnia aerea è a Montichiari, a Brescia. Il sito web è ancora in costruzione. Ma c’è già stato un contatto con il territorio trapanese. A Marsala, alla presenza di operatori turistici e del sindaco Alberto Di Girolamo. Il proprietario è Sidhu Harjinder Singh mentre il safety and security manager è Dario Catalisano. In quell’incontro, che si è tenuto a fine gennaio la “Topjets” definì la sua strategia commerciale annunciando la volontà di collegare Birgi a Londra, Birmingham, Rimini, Amsterdam e Colonia. Anche questa compagnia viaggia con il Boeing 737.

Air Malta

Delle quattro manifestazioni d’interesse è sicuramente quella più solida perché si tratta della compagnia di bandiera maltese. Il suo interesse per la Sicilia è ormai datato. Collega Malta agli aeroporti di Catania e Palermo ed è pronta ad investire. Nel giugno dell’anno scorso una delegazione guidata dall’ambasciatore maltese ha visitato il Parlamento siciliano. E’ stata una occasione per consolidare non soltanto i rapporti di amicizia ma anche per offrire il marchio Sicilia al mercato del turismo. In quella occasione l’onorevole Stefano Pellegrino (Forza Italia) dichiarò, dopo gli incontri, che “Anche Birgi deve avere un presidio di Air Malta”.

Tele 2000 srl

E’ la manifestazione d’interesse più curiosa ed interessante perché non si tratta di una compagnia aerea ma di un network televisivo che ha sede ad Urbino.

Sulla gestione degli scali aeroportuali siciliani la Regione ha fatto la sua scelta. Punta a realizzare il Piano nazionale di settore che sostiene il sistema delle privatizzazioni e dei poli, ma con la presenza strategica del pubblico. Ed un primo passaggio fondamentale arriva da Catania. La società di gestione dello scalo di Fontanarossa ha acquisito il 100% delle azioni della Intersac, di fatto è la nuova proprietaria dell’aeroporto di Comiso, seconda gamba del polo aeroportuale della Sicilia Orientale previsto nel Piano Nazionale. Il passaggio successivo sarà la privatizzazione del nuovo polo. Il Presidente della Regione Nello Musumeci non poteva essere più chiaro sul punto: “La privatizzazione è una necessità, non una scelta. Solo così si potranno trovare le risorse finanziarie necessarie allo sviluppo e all’ampliamento dello scalo catanese. L’ente pubblico vigilerà sulle procedure di apertura al socio privato affinché vengano garantiti equilibri, diritti e trasparenza. Avevamo già manifestato la necessità di un’unica gestione Catania-Comiso, cosa che auspichiamo anche per il sistema aeroportuale della Sicilia occidentale con Palermo e Trapani”. Ma qui le cose si complicano anche se paradossalmente sarebbero più facili perchè la Regione è proprietaria dello scalo di Birgi. E’ l’unico aeroporto con un pacchetto azionario quasi interamente riferibile alla Regione stessa. Ma la privatizzazione continua ad essere osteggiata dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando e dai suoi alleati politici ed economici che dicono no alla gestione unitaria dei due scali anche se a parole mostrano disponibilità al progetto. Qui la Regione deve fare i conti anche con gli attacchi del Movimento Cinquestelle e del sottosegretario Vincenzo Maurizio Santangelo. I grillini sono contrari alla privatizzazione e puntano invece ad una gestione unica e pubblica di tutti gli aeroporti siciliani, come accade in Puglia.



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