LO SCIUTO, UNA CARRIERA POLITICA DAL CENTROSINISTRA AL CENTRODESTRA PASSANDO PER IL PROGETTO AUTONOMISTA

21 Marzo 2019

Una carriera politica con alti e bassi per Giovanni Lo Sciuto che comincia a far parlare di sè alle Provinciali del 1994, la sfida per la presidenza – prima elezione diretta – è tra il forzista Silvestro Maniscalco Inturretta, il verde Carmelo Spitaleri e Peppe Poma, esponente del Movimento Democratico Popolare. Vince Spitaleri al secondo turno, battendo Maniscalco Inturretta. Lo Sciuto viene eletto nel collegio di Castelvetrano con 1.784 voti. E’ uno dei tre consiglieri eletti nell lista del Partito Popolare Italiano. Comincia la sua trafila istituzionale nella coalizione di centrosinistra. Si ricandida alle Provinciali del 1998, quando la corsa alla presidenza è una sfida tra Giulia Adamo, Francesca Messana e Francesco Stalteri. Per il castelvetranese Lo Sciuto si tratta di una nuova elezione a suon di voti, sempre nel suo collegio di Castelvetrano, con 2.987 preferenze. La lista è quella centrista del CDU per l’UDR. Uno dei 6 seggi è suo e con la vittoria di Giulia Adamo c’è anche il riconoscimento in giunta, quando nel 2002 viene nominato il cognato Enzo Chiofalo che prende il posto di Gaspare Canzoneri. Alla fine di marzo 2013 Lo Sciuto lascia il consiglio provinciale per far posto al mazarese Luciano Asaro. Nel 2003 non si ricandida al consiglio provinciale perché c’è Chiofalo in lizza nella lista di “Nuova Sicilia” perchè, nel frattempo le dinamiche politiche che segue Lo Sciuto lo portano dal centrodestra al centrosinistra ed ora all’autonomismo del movimento che ha come leader Bartolo Pellegrino. Alla presidenza rimane Giulia Adamo. Elezioni anticipate alla Provincia nel 2006 e scontro tra il senatore di Forza Italia Antonio D’Alì e Massimo Grillo. Vince l’esponente berlusconiano. Lo Sciuto non si candida in consiglio perché c’è sempre Chiofalo, eletto nella lista Mpa-Nuova Sicilia, mentre per Lo Sciuto si aprono le porte della giunta D’Alì. Ancora voto anticipato alla Provincia nel 2008. La presidenza è una partita a due. Da un lato Mimmo Turano, dall’altro Camillo Oddo. Vince Turano, c’è ancora Chiofalo in consiglio, eletto nella lista Autonomia Sud e Lo Sciuto entra a far parte dell’amministrazione Turano. Il 2008 è anche l’anno del tentativo del salto di qualità. Ad aprile ci sono le Regionali e Lo Sciuto punta dritto al seggio. Si candida nella lista Movimento per l’Autonomia ma deve fare i conti con Paolo Ruggirello che lo batte nettamente, 10.545 preferenze contro 8.604. Lo Sciuto non molla la presa e lancia una nuova sfida a se stesso ed ai suoi sostenitori. Decide, infatti, nel maggio del 2012 di candidarsi a sindaco di Castelvetrano. Dall’altra parte della barricata Felice Errante ed Alberto Firenze. Vince Errante al ballottaggio. Ma Lo Sciuto è ormai in corsa e si presenta alle Regionali del 28 ottobre. Sono quelle vincenti, con la lista Partito dei Siciliani-Mpa ottiene 6.119 preferenze utili a superare Doriana Licata. Entra così nel Parlamento siciliano per la prima volta. Alla scadenza del mandato, nel 2017, cambia lista, si candida in Forza Italia ma arriva soltanto terzo dopo Stefano Pellegrino, eletto, e Toni Scilla, primo dei non eletti. Da segnalare che nel 2014 Lo Sciuto cambia ancora ed aderisce al Nuovo Centrodestra del Ministro dell’Interno Angelino Alfano. Entra nel gruppo parlamentare nel mese di luglio e viene accolto così dal capogruppo Nino D’Asero: “Malgrado sia alla sua prima legislatura, l’amico Giovanni ha già dimostrato il proprio valore politico, non fosse altro perché è presentatore di sei disegni di legge in maggior parte puntanti alla salvaguardia del territorio e alla semplificazione amministrativa, senza perder di vista lo sviluppo economico dell’Isola”. L’adesione all’NCD determina una svolta nei rapporti politici con Errante che da avversario, progressivamente, diventa alleato. Ma Lo Sciuto, nel 2017, di fronte al crollo annunciato di Alfano e di Alternativa Popolare decide di mollare il Ministro e di passare a Forza Italia due mesi prima delle elezioni. Quando il commissario regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè deve fare le liste per le Regionali 2017 decide d’inserire Lo Sciuto facendo saltare la candidatura del trapanese Peppe Guaiana. Forza Italia rischia di andare in tilt, il senatore D’Alì, coordinatore provinciale, alza le barricate ma non c’è nulla da fare. Lo Sciuto va in lista, a Guaiana viene promesso un assessorato alla Regione che mai avrà. Esce di scena anche D’Alì ma nel partito forzista di Toni Scilla e Stefano Pellegrino non c’è spazio per Lo Sciuto che rimane ufficialmente senza partito. Lo Sciuto e l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio hanno condiviso il ritorno in Forza Italia dopo l’esperienza nel partito di Alfano. L’ex deputato regionale castelvetranese era in rampa di lancio per essere uno dei protagonisti alle Comunali del 28 aprile. Avrebbe sostenuto la candidatura a sindaco di Perricone, le indiscrezioni dicono non in collaborazione con Chiofalo, deciso a puntare su un altro candidato.

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