La Lega torna ad alzare il tiro sulla Questione Morale. Per il suo coordinatore Bartolo Giglio l’operazione antimafia “Scrigno” conferma l’allarme rosso che il suo partito aveva lanciato in tempi non sospetti: “Con l’operazione <<Scrigno>> si scoperchia una vasta area di malaffare fra mafia e politica a Trapani che desta notevoli preoccupazioni. Per la nostra forza politica è la conferma di un alto indice di rischio di cui abbiamo abbondantemente parlato nella campagna elettorale per le Amministrative 2018 nella città capoluogo. Da soli, o quasi, dicevamo che la Questione Morale iniziava già con la composizione delle liste. Oggi c’è la conferma che quel nostro allarme era fondato”. Giglio picchia duro e mette nel mirino il Pd e la recente tornata elettorale: “Le figure politiche dell’area Pd che con questa operazione si trovano arrestate e a vario titolo colpite dai provvedimenti restrittivi di oggi hanno attivamente fatto campagna elettorale sostenendo candidati nostri avversari alle amministrative del 10 Giugno scorso. Peraltro quell’impegno è continuato fino alle primarie svoltesi domenica scorsa, a testimonianza del rischio ancora rilevante e mai allontanato”. Il dirigente della Lega aggiunge un altro tassello. Va detto altresì che la diversa tipologia delle vicende odierne con quelle di pochi giorni fa ad Erice non deve ingannarci nel vedere come totalmente scissi i due eventi. Appare infatti comprovato il metodo perverso dello scambio voto-favore divenuto in entrambi i casi regola della prassi politica corrente.
Nel caso dell’operazione <<Scrigno>> la preoccupazione si fa ancora più alta perché lo scambio avviene con gli eredi delle famiglie mafiose storiche della città di Trapani”.
“OPERAZIONE SCRIGNO”, GIGLIO: “LA LEGA TORNA A PORRE LA QUESTIONE MORALE IN QUESTO TERRITORIO”
5 Marzo 2019
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