TRANCHIDA: “MI ATTACCANO PERCHE’ HO CAMBIATO LA POLITICA IN QUESTO TERRITORIO”

13 Febbraio 2019

Un regista ed un protagonisti ma anche dei comprimari. E’ il sistema anti-Tranchida che il sindaco di Trapani ha denunciato, stamattina, in conferenza stampa. Un sistema che lo attacca dal 2007, anno della sua prima elezione ad Erice che è andato avanti durante il suo secondo mandato e che lo ha accompagnato e contrastato alle Comunali di Trapani dell’anno scorso. Un sistema che è passato dalle lettere anomine alla fase del “mascariamento”, in atto in questa fase dopo l’inchiesta giudiziaria che ha portato agli arresti domiciliari l’ex vicesindaco di Erice Angelo Catalano. Il sistema ha un regista che Tranchida indica così: “Ha esperienza, e quindi capelli bianchi, ma anche lunghi”. Ha un protagonista: “Luigi Manuguerra che gira per le redazioni dei giornali”. Diversi comprimari: “Tra questi un imprenditore pregiudicato che ritiene di essere stato penalizzato dal Comune di Erice ma non è così”. Tranchida ha denunciato il sistema ed ha poi aggiunto: “L’obiettivo non è Daniela Toscano ma sono io. Perchè in questi anni ho sconvolto il panorama politica trapanese mettendo alla porta la vecchia politica”. Il sindaco si affida alla magistratura: “Se ci sono delle responsabilità vanno perseguite, senza sconti per nessuno. Per quanto mi riguarda sono stato testimone e sono venuto a conoscenza di un abuso commesso da Catalano, quando ha mandato via a calci nel sedere la ditta di Favara che continuava a fare le strisce rosse della pista ciclabile mentre il funzionario competente era in ufficio a liquidare l’impresa come se nulla fosse”. Parole dure anche nei confronti di un altro degli indagati, l’architetto Pietro Pedone: “Lo conosco bene, un grande esperto di botanica. Aspetto, così come ho letto sui giornali, che faccia i nomi delle ditte che avrei segnalato facendo pressioni su di lui per l’affidamento di lavori, così potrò denunciarlo”. Ed ancora sulle vicende ericine: “Non c’era e non c’è un sistema artificioso per dare affidamenti diretti. Possiamo parlare di inesperienza, pure d’incapacità amministrativa, di eccesso di operatività ma non di procedure illegali”.

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