Imbarazzo ed incredulità. Al Comune di Erice si respira aria pesante dopo l’arresto ai domiciliari, del vicesindaco Angelo Catalano che non è più il numero due dell’amministrazione perché la sindaca Daniela Toscano ha proceduto alla sua revoca. L’ha annunciato con una nota ufficiale: “Prendiamo atto che stamattina, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Trapani, è stato posto agli arresti domiciliari l’architetto Angelo Salvatore Catalano, assessore e vice sindaco del Comune di Erice. A seguito del provvedimento dell’Autorità Giudiziaria ho provveduto all’immediata revoca dello stesso dalla carica di assessore e vicesindaco al fine di assicurare l’azione amministrativa del Comune. Nel merito della questione non conosco i dettagli della vicenda giudiziaria, sotto il lato umano, tuttavia, non posso che essere vicino all’architetto Angelo Catalano ed alla sua famiglia. Al contempo, però, ribadisco il massimo rispetto verso l’operato della magistratura e qualora dovessero emergere delle responsabilità a carico dell’indagato, auspico il massimo rigore nella piena attuazione del principio costituzionale della legalità”. I rapporti tra sindaco e vice sono sempre stati improntati – voci di Palazzo – alla necessaria collaborazione istituzionale ma anche ad elementi di competitività. Catalano ha svolto il suo ruolo di assessore con grande dinamismo e di qualche caso con l’autonomia di scelta e d’azione che rischiava di superare i limiti consentiti dalla politica. Le deleghe assegnate, Polizia Municipale, Patrimonio, Territorio ed Ambiente, Ecologia, Servizio idrico integrato e protezione civile – quest’ultima revocata dopo lo scontro che Catalano aveva avuto con il responsabile della protezione civile Giuseppe Tilotta – poneva l’ex vicesindaco in una prima linea nel governo della città.