TRAPANI, LA CGIL CONTINUA A DIRE NO A TURANO SUL BACINO DI CARENAGGIO

16 Ottobre 2018

Cgil nel segno della continuità non soltanto per la riconferma del segretario provinciale Filippo Cutrona, dopo la fase congressuale, ma anche sui temi ed i nodi da sciogliere per lo sviluppo del territorio. Il sindacato continua a dire no ad un nuovo bando che potrebbe puntare ad un’unica gestione del bacino di carenaggio galleggiante del porto di Trapani  – di proprietà della Regione – e l’area dell’ex Cantiere Navale Trapanese, che invece di proprietà statale. Cutrona – eletto con 38 voti a favore, 1 contrario, 3 astenuti ed una scheda bianca – lo ha ribadito con forza nella sua relazione congressuale. L’area dell’ex CNT è stata assegnata e va riaperta. Per il bacino è necessario aprire un nuovo capitolo. Nessun collegamento diretto così come auspicato dall’assessore regionale alle Attività Produttive Mimmo Turano. “Non è accettabile – ha scritto il riconfermato segretario della Cgil trapanese – che a distanza di sei anni il Cantiere Navale di Trapani abbia ancora i cancelli chiusi. La strada  per l’assegnazione dell’ area demaniale è stata molto tortuosa per via di una serie di ricorsi tra gli imprenditori. Oggi la sentenza del Tar ha assegnato l’area ma la Regione Siciliana, e in particolare l’assessorato allo Sviluppo Economico, si sta frapponendo alla riapertura del Cantiere ritenendo che l’area demaniale e il bacino di carenaggio, di proprietà della Regione e i cui lavori sono in fase di completamento, debbano essere affidati allo stesso soggetto. Per far ciò bisognerebbe, dunque, bandire una nuova gara cancellando con un colpo di spugna il precedente bando”. Cutrona punta dunque il dito contro Turano che ha proposto la gestione unica e che ha messo tutto nero su bianco con una lettera inviata al Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. L’allarme dell’assessore, “attenzione che senza area ex CNT il bacino non è appetibile e rischia di finire da qualche altra parte”, non viene raccolto dal sindacato che la pensa come gli ex 15 dipendenti del CNT, che si fidano della garanzie offerte da “Marinedi”, la società che ha ottenuto in concessione l’area. Cutrona non poteva essere più chiaro chiudendo il capitolo sul porto: “La Cgil sostiene la riapertura immediata del Cantiere per consentirne l’operatività e l’impiego delle qualificate maestranze”. Il bacino non è ancora a regime perché devono essere completati i lavori nell’impianto elettrico. L’area ex CNT è stata assegnata alla “Marinedi”, ma soltanto sulla carta perché Roma non ha mai avviato le procedure per concretizzare la concessione. La stessa “Marinedi” ha detto di essere interessata al bacino ma non è mai andata oltre una dicharazione d’intenti. Del resto la società è specializzata nella realizzazione di Marine, porti turistici di alto livello e qualità, che è stata chiamata a costruire in quasi tutto il mondo.

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