Quello del sindaco di Trapani è un annuncio “rivoluzionario”, ma anch alto rischio, perché tocca uno dei settori più delicati, e nello stesso importanti, dell’attività comunale: i servizi sociali. Si tratta di un settore che gestisce – anche se con progressivi tagli – risorse finanziarie significative ed è stato, da sempre, uno strumento di consenso politico di primo piano. Tranchida ha annunciato di voler fare piazza pulita. Ha già individuato come cominciare: una verifica dei cosiddetti “servizi sociali non obbligatori”. Con la premessa che “i Comuni hanno sempre meno risorse statali e anche quelle regionali – ex legge 22 – ormai sono utopia”. E che “rispetto a tanto una amministrazione seria si occupa in primo luogo di utilizzare le risorse disponibili per sostenere davvero chi ha più bisogno”, Tranchida entra nel merito del problema: “Parlo dei cosiddetti servizi sociali non obbligatori, quali assistenza domiciliare anziani e portatori di handicap. In tale direzione ho disposto un approfondimento sulle graduatorie correnti al fine di individuare i casi realmente bisognosi e gravi, nonché intervenire nel sollecitare i familiari che debbono occuparsi dei loro cari a farlo”. Il sindaco si appella “all’obbligo solidaristico parentale, peraltro previsto dalle leggi”. Il sindaco chiama in causa le famiglie ma anche la politica perchè una sfida che non può vincere da solo: “Invito ad un confronto di merito il presidente del consiglio comunale e la commissione consiliare a mettere mano nella riforma radicale dei regolamenti obsoleti. Trapani comunità solidale significa non solo il rispetto delle leggi di settore ma anche cambiare verso”.
TRAPANI, TRANCHIDA: “FARO’ CHIAREZZA SUI SERVIZI SOCIALI”
12 Ottobre 2018
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