TRAPANI, IL CASO DELLE FIRME PER LE LISTE. LA PREFETTURA FA CHIAREZZA

9 Maggio 2018

L’articolo di legge in questione è il 49 ed è relativo alla legge regionale, numero 26, del 1993. Definisce la procedura per presentare le liste nelle competizioni elettorali. Sul punto il confronto politico ed elettorale è ad alta tensione, con uno scontro a distanza tra il Movimento Cinquestelle e la coalizione che sostiene il candidato sindaco di Trapani Giacomo Tranchida. Bordate da una parte e dall’altra sui sistemi di raccolta delle firme. La Prefettura, senza entrare nel merito delle polemiche politiche ed a pochi giorni dalla presentazione di liste e candidati ha voluto chiarire il percorso che va seguito. L’articolo 49 recita che “ciascuna lista deve essere sottoscritta alla presenza di un pubblico ufficiale”. In particolare: “notaio, giudice di pace, cancelliere e collaboratore delle cancellerie delle Corti di Appello e dei tribunali, segretario delle Procure della Repubblica, presidente della Provincia, sindaco, assessore comunale, assessore provinciale, presidente del consiglio circoscrizionale, vicepresidente del consiglio circoscrizionale, segretario comunale, segretario provinciale, funzionario incaricato dal sindaco, funzionario incaricato dal presidente della Provincia, consigliere provinciale che abbia comunicato la sua disponibilità al presidente della Provincia, consigliere comunale che abbia comunicato la propria disponibilità al sindaco del Comune”. La Prefettura entra nel merito della raccolta delle firme ricordando che “i moduli di sottoscrizione delle liste sono comprensivi del simbolo e dell’elenco dei candidati”. Da qui i “numeri” necessari per presentare le liste. Possono firmare gli elettori interessati al voto. Punto fondamentale: “Non è consentita la sottoscrizione di più liste a pena sanzioni penali”. E’ dunque un reato sottoscrivere più di una lista. I numeri sono quanto mai chiari. Nei Comuni con popolazione compresa tra 40.001 e 100.000 abitanti sono necessarie non meno di 400 e non più di 1.500 firme per una lista. Da non meno di 250 a non più di 800 elettori per i Comuni con popolazione compresa tra 20.001 e 40.000 abitanti. Nella fascia di Comuni che va da 10.001 a 20.000 abitanti la soglia scende da non meno di 200 a non più di 500 firme. Da non meno di 80 a non più di 250 elettori per i Comuni con popolazione tra 5.001 e 10.000 abitanti. Da non meno di 40 a da non più di 100 per il Comuni da 2.001 a 5.000 abitanti. Ed infine da non meno di 30 firme a non più di 6o elettori per i Comuni sotto i 2.000 abitanti. Un’altra avvertenza sottolineata dalla Prefettura riguarda i simboli: “E’ vietata l’apposizione del simbolo della lista mediante adesivo”. Il conto alla rovescia per la presentazione di liste e candidati sta per cominciare. Le segreterie generali dei Comuni sono pronte a ricevere la documentazione. Il primo giorno utile sarà il prossimo 11 maggio e ci sarà tempo fino alle 12 del 16 maggio. Nello scontro mediatico tra Cinquestelle e coalizione Tranchida l’ultimo capitolo – almeno per il momento – è stato scritto dal senatore Maurizio Santangelo, che è tornato a parlare della conferenza stampa di presentazione della candidatura a sindaco di Giuseppe Mazzonello: “Non ho mai fatto alcun riferimento, nel corso della conferenza stampa, né in successivi comunicati al candidato Giacomo Tranchida. Ho sollevato una questione e un problema oggettivo sul quale ho inteso richiamare l’attenzione delle autorità preposte al controllo e alla vigilanza di tutte le procedure che portano al voto e alla libera formazione del consenso elettorale: quasi 5.000 trapanesi sono chiamati in queste ore a firmare per la presentazione di liste su una popolazione di aventi diritto di 60mila elettori. Non mi si dica che questa non è una anomalia del sistema e della politica nel capoluogo; che questa anomalia si stia realizzando sotto i nostri occhi, dopo quanto accaduto lo scorso anno, è ancora più inquietante. Questione di cui ho già parlato, per le vie brevi, con il Prefetto Darco Pellos che incontrerò giovedì pomeriggio. In ogni caso per smorzare ogni polemica basterebbe rendere pubbliche le liste, come già fatto dal M5s”. La Prefettura ha anticipato l’incontro con una nota che non poteva essere più chiara. La polemica comunque continua con annunci di querele e controquerele.

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