Crisi nera. Anzi nerissima. E’ la denuncia della Cgil trapanese. Il sindacato, dati alla mano, registra numeri pesanti. Dal 2015 al 2017 sono andati in fumo 12 mila posti di lavoro. Ecco perchè l’organizzazione sindacale non ha remore a parlare di “emergenza occupazione, con 36 mila disoccupati”. Quella trapanese è la terza provincia per disoccupati. Stanno peggio soltanto Messina con il 24,8% ed Enna con il 24,7%. Ma il terzo posto trapanese è a ridosso: 24,4%. I dati di riferimento sono ISTAT e fotografano una condizione di assoluta difficoltà che l’economia locale rischia di non reggere a lungo. Occupazione, in provincia, cresciuta solo del 3,2%. Disoccupazione e lavoro nero che significa meno tutele e tanti rischi per i lavoratori. Il segretario provinciale della Cgil Filippo Cutrona si sofferma su questa sintesi che può essere micidiale per il futuro del territorio trapanese: “E’ emergenza lavoro. Malgrado la provincia di Trapani, nella classifica siciliana dell’Istat, sia passata dal primo posto del 2016 al terzo posto del 2017, questo dato non è per nulla confortante perché la disoccupazione continua comunque ad aumentare così come, di contro, il lavoro nero che cresce anche per i mancati controlli ispettivi, creando condizioni di sfruttamento e di violazioni delle norme sulla sicurezza nei posti di lavoro. Nel 2017 la provincia di Trapani ha pagato un prezzo altissimo con la morte di 12 lavoratori”. Per la Cgil il tema lavoro deve essere centrale per i sindaci in carica e per quelli che saranno eletti nella prossima tornata elettorale del 10 giugno: “Il tema del lavoro deve essere la priorità perché in questo territorio c’è un problema molto serio e grave legato a una disoccupazione che investe tutta la popolazione, dai giovani alle donne agli uomini di tutte le età. Il lavoro deve essere per i sindaci e per i candidati a sindaco il tema centrale perché questa crisi occupazionale deve essere arginata”. Cutrona non risparmia critiche alle pubbliche amministrazioni: “In un contesto così delicato e complesso le pubbliche amministrazioni dovrebbero accelerare i processi per avviare le opere già cantierabili e predisporre progetti per intercettare i finanziamenti pubblici utili ad ammodernare le infrastrutture del territorio e a creare lavoro. Constatiamo che in questi anni i sindaci hanno preferito far da se, senza il confronto con le parti sociali. Se questa scelta ha contribuito alla perdita in due anni di 12 mila posti di lavoro è necessario, allora, che gli amministratori agiscano diversamente, per questo diciamo basta all’inerzia lavoriamo insieme”. Disoccupazione femminile in aumento. Ha raggiunto il 27,9% nel 2017 con un balzo in avanti del 4,5% rispetto al 2016. Così come cola a picco la disoccupazione giovanile (tra i 25 ed i 34 anni): dal 27,9% del 2016 al 33,9% del 2017. Senza lavoro in aumento anche nella fascia d’età superiire ai 35 anni dal 14,7% del 2016 al 17,9% del 2017. La Cgil presenta un quadro allarmante ma indica anche i settori per ridare slancio all’economia locale: edilizia, turismo, cantieristica, agricoltura e pesca. Per il segretario Cutrona la via maestra è una sola: “Lavoro, occupazione e sviluppo”. Ma con “interventi mirati, concreti ed incisivi da parte degli amministratori e della politica per porre fine al disinteresse ed uscire fuori dalla paralisi economica e dalla crisi sociale”.
TRAPANI, ALLARME CGIL. CUTRONA: “EMERGENZA OCCUPAZIONE, SITUAZIONE DRAMMATICA”
24 Aprile 2018
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