La nuova vertenza Birgi, avviata da una non notizia dalla stessa Ryanair, che ha annunciato di sospendere – la base all’aeroporto trapanese – ciò che aveva già sospeso qualche mese fa, ad ottobre, per la precisione, ha creato una condizione di assoluta incertezza sul futuro dello scalo ed ha scatenato il confronto dentro e fuori i social. C’è da aggiungere che l’annuncio della Ryanair è arrivato a cinque giorni dalle Politiche e, com’era prevedibile, la propaganda ha preso il sopravvento sul confronto e sulla verifica dello stato di fatto. Al momento, Birgi, senza base, gestisce 4 voli Ryanair: per Pisa, Milano-Bergamo, Bologna e Bruxelles. Nella imminente cosidddetta stagione estiva, quella che dovrebbe segnare – a detta di tanti – l’abbandono di Birgi da parte della compagnia irlandese, Ryanair garantirà ancora 4 rotte: Baden Baden, Milano-Bergamo, Francoforte Hann e Praga. Se il bando, che la compagnia aveva già vinto, e che è stato abbattuto dal ricorso al Tar dell’Alitalia che ha trovato giudici concordi con le tesi dell’ex compagnia di bandiera italiana, avesse avuto seguito, con ogni probabilità Ryanair avrebbe inserito Birgi nella sua stagione estiva, con procedure concluse o meno, forte di aver vinto un appalto da 14 milioni di euro per 3 anni. S’è invece ritrovata senza nulla in mano e di conseguenza non ha potuto far altro che confermare la linea che aveva già assunto alla fine del 2017, quando è stata colpita da una sua crisi interna, e di fronte ai tira e molla sul nuovo co-marketing che sono emersi strada facendo. C’è da ricordare che l’accordo 2014-2017 è scaduto a marzo-aprile dell’anno scorso e che la Ryanair ha continuato a volare. Poi, durante la sua crisi di dimensione internazionale, ha ridotto le rotte ed ha colpito gli scali con meno garanzie dal suo punto di vista, che è sempre quello commerciale e degli affari. Il nuovo co-marketing ha continuato a vacillare senza essere sostituito da un nuovo accordo, ma intanto è arrivato il tempo di rendere operativa la “Summer”. Non è un caso che nel giro di 24 ore la Ryanair ha prima messo in atto l’effetto annuncio della base che non c’era più – mettendo la parola fine sulla “Summer” – e che oggi ha ufficilizzato la nuova stagione invernale. Ecco cosa ha detto il capo Ryanair Michael O’Leary: “Siamo lieti di lanciare la più grande programmazione di sempre dall’Italia per l’inverno 2018/2019, con 37 nuove rotte e più voli su 18 rotte esistenti, che permetteranno di trasportare 39 milioni di passeggeri in 29 aeroporti italiani con una crescita del 5%. I clienti e visitatori italiani possono prenotare da oggi le proprie vacanze per la stagione invernale 2018/2019, con tariffe ancora più basse. Non c’è momento migliore per prenotare un volo Ryanair”. Ribadendo inoltre che “una ricerca condotta da ACI-Airport Council International conferma che ogni milioni di passeggeri crea fino a 750 posti di lavoro in loco negli aeroporti internazionali”. Il futuro di Birgi è dunque nelle mani del suo azionista di maggioranza, la Regione, e del nuovo consiglio d’amministrazione dell’Airgest. C’è una sola strada da percorrere, quella del bando per il nuovo co-marketing e ci sono delle regole da rispettare, quelle della programmazione dei voli rispetto all’organizzazione delle compagnie aeree. Dunque, soldi sul tavolo, ed idee chiare nei rapporti con la compagnia aerea o con le compagnie aeree, per la definizione dei voli, nel classico confronto tra domanda ed offerta. Tutto il resto è soltanto polemica sterile.