Una zona franca per rilanciare l’aeroporto di Birgi. E’ la proposta dell’onorevole Paolo Ruggirello per superare la crisi dello scalo trapanese. Ed il parlamentare – candidato nel collegio uninominale del Senato ed al plurinominale – punta sul sistema “Shannon”. E’ uno dei tre aeroporti dell’Irlanda ed è stato un hub della Ryanair che prima gestiva 31 destinazioni ora scese a 10. Collega l’aeroporto irlandese con Tenerife, Manchester, Malaga, Kaunas, Cracovia, Londra Gatwich e Londra Stansted e Formentera. Zona franca nata nel 1959 e modificata negli anni e le evoluzioni dell’economia e della politica internazionale. Il territorio iniziale sottoposto alla zona franca era di 3 ettari, passati poi a 40 e messi a regime a 250 ettari. L’area delimitata adiacente allo scalo è stata offerta a potenziali investitori con una serie di agevolazioni fiscali che hanno consentito di creare attività industriali, che hanno incrementato il traffico commerciale dell’aeroporto, ed attività di carattere turistico, alberghi e cottages. Birgi vive un’altra fase d’incertezza. La stagione estiva è in panne perché non c’è il nuovo co-marketing. Le risorse messe a disposizione della Regione, che ha il 99,3% delle azioni della società di gestione dello scalo, sono state ridefinite e c’è un nuovo decreto per utilizzarle, dopo il via libera ai progetti per la promozione turistica dei territori interessati allo sviluppo del “Vincenzo Florio”. Il co-marketing dei Comuni sarà ridotto nell’investimento. Ma è comunque necessario che venga definito un nuovo bando da parte dell’Airgest, che si trova con il consiglio d’amministrazione dimissionario e le nuove nomine provvisorie del governo Musumeci che hanno dovuto fare i conti con le incompatibilità.
BIRGI, RUGGIRELLO (PD): “UNA ZONA FRANCA PER BIRGI COME PER L’AEROPORTO DI SHANNON”
17 Febbraio 2018
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