OPERAZIONE “MARE MONSTRUM”, SEQUESTRO DI BENI MILIONARIO

15 Febbraio 2018

Ancora un colpo a sorpresa legato all’operazione “Mare Monstrum” dello scorso 19 maggio. I carabinieri del nucleo investigativo di Palermo e Trapani hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni, emesso dal Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo. Si tratta di oltre 10 milioni di euro. Sequestro a carico di Vittorio Morace, socio di maggioranza della Liberty Lines e presidente della società sportiva Trapani Calcio. “Il provvedimento – si legge nella nota dei Carabinieri – scaturisce dalle risultanze emerse nel corso dell’attività investigativa sfociata nella cosiddetta operazione Mare Monstrum del 19 maggio 2017”. Ed ancora: “Le indagini rivelavano che MORACE, all’epoca dei fatti presidente pro tempore della società di navigazione <<Ustica Lines s.p.a.>>, avesse stretto un patto corruttivo con Salvatrice Severino, dirigente pro tempore dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Siciliana. L’accordo in questione avrebbe portato la sopraccitata dirigente a predisporre e confezionare bandi di gara aventi ad oggetto l’affidamento quinquennale del servizio di collegamento marittimo di pubblico interesse con mezzi veloci tra la Sicilia e le Isole Minori, secondo modalità collimanti con gli interessi della compagnia di navigazione. La dirigente, inoltre, in ossequio al patto in parola, avrebbe erogato in favore di <<Ustica Lines s.p.a.>> i richiamati 10 milioni di euro a titolo di compensazioni finanziarie per prestazioni di trasporto marittimo mai rese dalla società. A fronte di ciò la dirigente avrebbe, in cambio, ricevuto beni di lusso e ottenuto l’assunzione della figlia nella stessa società di navigazione”. Il sequestro di oltre 10 milioni di euro è considerato equivalente al profitto del reato commesso. Nello specifico si tratta del 97,17% della società “Liberty Lines” (10.037.506,05 euro), del 50% delle quote del Trapani Calcio, pari a 15.000 euro, oltre a 13 rapporti bancari, un’autovettura ed un terreno sito a Caivano, provincia di Napoli. La nota dei Carabinieri ci tiene a precisare che “il sequestro delle quote societarie non influirà sull’operatività della “Liberty Lines s.p.a.” e della “Trapani Calcio s.r.l.”.

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