Sette articoli per dare uno “schiaffo” alla povertà in Sicilia. Sono contenuti nel disegno di legge che ha presentato l’onorevole Claudio Fava al suo insediamento all’Ars. Si tratta di una “integrazione al reddito contro la povertà assoluta”. Il deputato regionale di “Cento Passi” delinea il quadro d’intervento. “L’integrazione al reddito contro la povertà assoluta – si legge – è una misura volta a fornire un aiuto economico pari alla differenza tra il reddito disponibile (ISEE) del nucleo familiare e la soglia della povertà assoluta calcolata annualmente dall’ISTAT”. Un calcolo semplice e trasparente che viene affiancato dallo strumento per poter erogare l’integrazione. Fava punta sulla carta acquisti: “L’integrazione al reddito contro la povertà assoluta è erogata mediante il rilascio di apposita carta acquisti che potrà essere utilizzata per l’acquisto dei beni e servizi di prima necessità individuati dal regolamento attuativo della legge”. La carta acquisti sarà “alimentata mensilmente fino al raggiungimento della cifra prevista per l’integrazione al reddito. L’eventuale credito residuo è spendibile nei mesi successivi”. Il disegno di legge individua anche il sistema di erogazione: “La richiesta della carta acquisti va effettuata presso un centro di assistenza fiscale o un patronato”. Non è tuttavia una sorta di “contributo a fondo perduto” perché “Il rilascio della carta acquisti – c’è scritto nel disegno di legge – è subordinato all’impegno a sottoscrivere, da parte dei beneficiari, un progetto di inclusione sociale”. Progetti che saranno gestiti “dai servizi sociali del Comune di residenza dei beneficiari, eventualmente in collaborazione con i centri per l’impiego”. Fava segna i confini dei beneficiari: “Possono inoltrare domanda per il rilascio della carta acquisti coloro che, alla data di entrata in vigore della legge, siano legalmente residenti da almeno dodici mesi nel territorio della Regione”. Il disegno di legge affida all’Assessorato al Lavoro il compito di vigilare sull’integrazione al reddito e ad un successivo regolamento il percorso che dovrà essere seguito nelle stanze della burocrazia per concretizzare l’intervento. Fava lascia alla Regione l’impegno finanziario ma indica le fonti per trovare le risorse necessarie: programmi come FSE-FESR e FEARS, i fondi strutturali SIE e le quote residue dei PAC. Ci sono dunque di mezzo i finanziamenti che arrivano dall’Europea per il sostegno alle politiche sociali. Per l’onorevole Fava servono gesti concreti e non simbolici e l’Ars può rendersi protagonista approvando, in breve tempo, una norma contro la povertà. Il disegno di legge d’iniziativa popolare può essere la base per aprire una discussione a Sala d’Ercole. Il dato allarmante di 3 clochard morti a Palermo in tre mesi, l’ultimo in questi giorni di festività natalizie e di fine d’anno dovrebbero porre al centro del dibattito all’Ars un tema che spesso è stato lasciato soltanto alla propaganda politica ed elettorale.
ARS, FAVA (CENTO PASSI): “UNA LEGGE CONTRO LA POVERTA'”
2 Gennaio 2018
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