La Grande Città rimane l’obiettivo da raggiungere, ma per il senatore Antonio D’Alì è necessario arrivarci attraverso “forme nuove” dal punto di vista politico. “Sulla Grande Città – ha aggiunto – sono tutti d’accordo. Basta parlare con la gente per strada per registrare un grande consenso. Poi però quando si passa alla fase elettorale cambia tutto. Il progetto non è mai stato compresso appieno. Non è una fusione tra Comuni, sarebbe riduttivo. E’ invece una soluzione per definire una nuova gestione amministrativa di mezza provincia”. D’Alì mette in fila tutti gli appuntamenti elettorali legandoli l’uno all’altro: “Ora ci sono le Regionali che dobbiamo vincere perché il centrosinistra ha lasciato soltanto macerie. Ditemi un solo motivo per un trapanese o per un siciliano di votare per il Pd, che è il maggiore responsabile di questa crisi. Poi ci saranno le Politiche ed in primavera le Amministrative, Si voterà a Trapani ma anche in altri importanti Comuni della provincia. E ci saranno anche le elezioni alla Provincia. Ritengo che ci siano tutte le condizioni per superare l’impugnativa del governo davanti alla Corte Costituzionale. Se c’è qualcosa d’incostituzionale è la legge Delrio sulle Province dopo il no al referendum costituzionale. D’Alì vuole arrivare alle Amministrative con un risultato elettorale importante. Primo partito a Trapani e primo partito in provincia. Sarebbe meglio in assoluto ma in subordine all’interno della coalizione di centrodestra. Nella conferenza stampa di stamattina, all’Hotel Crystal, ha voluto al suo fianco l’assessore designato Giuseppe Guaiana ed il vicecoordinatore provinciale Peppe Poma. “In provincia di Trapani – ha aggiunto il senatore – corriamo in 6 e non in 5. Guaiana sarà presto chiamato ad un ruolo importante”. In una manifestazione elettorale che si è svolta a Mazara del Vallo. I tre forzisti hanno incontrato il candidato alla Presidenza della Regione Nello Musumeci. E su una delle vicende che stanno caratterizzando la campagna elettorale di Musumeci, il caso degli “impresentabili”, D’Alì ha tracciato la sua linea di pensiero: “Premesso che è una mia considerazione personale, a scanso di equivoci, e per evitare polemiche, ritengo che si debba chiarire un aspetto. E’ la legge, e nessun altro, che stabilisce chi è candidabile e chi no. Certo, possono esserci motivi di opportunità che andrebbero però approfonditi, verificando caso per caso ed avendo una garanzia. Sui motivi d’opportunità saranno gli elettori a dire l’ultima parola perché hanno nelle loro mani il potere del voto. Ritengo di essere un po’ più garantista, e lo è sempre stato il mio partito, rispetto alla posizione di Musumeci che rispetto e con il quale solidarizzo per gli attacchi che sta ricevendo”.
REGIONALI, D’ALI’/2: “IL PD HA LASCIATO SOLO MACERIE. PRONTI PER LA SFIDA A TRAPANI”
30 Ottobre 2017
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