BIRGI, SPEZIA: “NEL BILANCIO LE SOMME PER I PROSSIMI TRE ANNI. PER IL PREGRESSO PRONTI AD UN PIANO DI RIENTRO”

28 Settembre 2017

“Facciamo chiarezza fino in fondo perché questa storia dei sindaci brutti, sporchi e cattivi, che vogliono affossare Birgi, fa comodo ma non serve a risolvere i problemi”. Il sindaco di Valderice Mino Spezia è sul banco degli imputati, il suo Comune è “moroso” rispetto all’accordo di co-marketing 2014/2017. Deve ancora versare 158.600 euro (Iva compresa). Ma il primo cittadino non ci sta e rilancia: “In queste ore, il consiglio comunale approverà il bilancio di previsione 2017/2019. Lì ci sono le risorse per rispettare la stessa quota annuale per il prossimo triennio”. Quella del Comune di Valderice è di 90.000 euro + Iva. “Abbiamo sempre sostenuto l’importanza di Birgi – ha aggiunto Spezia – e non possiamo che essere conseguenti. L’aula non avrà alcun problema a votare le somme per l’aeroporto. Noi rispettiamo i patti e gli impegni che ci assumiamo”. Ma c’è ancora il cosiddetto “pregresso”. Ed anche in questo caso il sindaco prova a fare chiarezza: “In tempi non sospetti ho avuto modo di dire che il Comune avrebbe messo 20.000 euro ed il resto con l’introito della tassa di soggiorno. Ma abbiamo dovuto attendere i tempi per la sua messa a regime. Ora è di circa 75.000 euro all’anno e se riuscissimo ad incidere di più nella lotta all’evasione fiscale potremmo pure incrementarla. Siamo stati chiari sul punto con gli altri sindaci e con la coalizione dei Comuni. Siamo pronti a definire un piano di rientro per il pregresso perché intendiamo pagare fino all’ultimo euro. Mi sia consentita però una riflessione, che non vuole essere polemica, ma offrire un contributo al confronto. Che non ci sia ancora il nuovo accordo di co-marketing che impegna i Comuni è un problema che va risolto, ma le risorse che ora sono a disposizione di Birgi, mi riferisco alla Regione, lasciano ai Comuni ancora un ruolo importante ma non vitale come fino a qualche tempo fa. Non vorrei che puntando l’attenzione, ancora una volta, sui sindaci, non ci sia poi il tempo e la serenità di giudizio per inquadrare la vertenza Ryanair in tutta la sua complessità”.

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