REGIONE, SCALA: “STATO DI CALAMITA’ NATURALE PER L’AGRICOLTURA”

6 Settembre 2017

Soldi ed ancora soldi. Devono arrivare dal governo nazionale. Per fare cosa? “Non meno di 100 milioni di euro per ristorare le imprese agricole siciliane ed evitarne il sicuro fallimento”. Ma non finisce qui: “Sbloccare immediatamente tutti i pagamenti delle misure agro-ambientali, già maturati dalle aziende agricole siciliane, che ammontano a circa 200 milioni di euro e che, per
ragioni meramente burocratiche, non vengono erogati da alcuni anni”. C’è ancora altro: “Il governo regionale deve presentare la richiesta di calamità naturale al Ministero delle Politiche Agricole”. C’è la firma del segretario organizzativo regionale di Sicilia Futura Giacomo Scala e dell’onorevole Totò Cascio sul pacchetto di soluzioni per evitare la crisi del comparto agricolo dell’Isola. Le condizioni del settore sono ormai proibitive. I due esponenti di Sicilia Futura hanno provato a fare il punto della situazione: “In Sicilia non ci sono precipitazioni da diversi mesi e, come se non bastasse, gli eccessi termici delle ultime settimane, con picchi di molto superiori ai quaranta gradi, hanno provocato ingenti danni agli allevamenti ed alle coltivazioni in genere. Per gli agricoltori siciliani è sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, ma anche i vigneti e gli uliveti rischiano”. L’acqua è ormai come l’oro: “Sono triplicati i costi e addirittura in diverse zone agricole irrigue
l’acqua non arriva a causa di una rete colabrodo”. Lo stato di calamità naturale – richiesto anche da altre regioni – fa scattare una serie di misure di sostegno all’agricoltura. Scala e Cascio puntano su  Diverse regioni su provvedimenti come “la sospensione delle rate dei mutui, il blocco dei contributi e l’accesso al Fondo di solidarietà nazionale”. Sicilia Futura ha messo sul tavolo le sue richieste al governo regionale: “La dichiarazione dello stato di calamità e
l’immediata delimitazione delle aree danneggiate dalla persistente siccità e dall’eccezionalità degli eccessi termici delle ultime settimane che stanno provocando effetti devastanti sulle produzioni agricole. Per ridurre la pressione delle prossime scadenze delle cambiali agrarie, previdenziali e fiscali, e per indennizzare i viticoltori dai danni subiti, bisogna immediatamente procedere alla dichiarazione dello stato di calamità anche per il comparto viticolo”.

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